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SULMONA – Uno sforzo senza eguali con un tracciamento a ritroso di quattordici giorni per ricostruire la filiera dei contatti  legati alla variante del virus e disinnescare potenziali focolai. A presentare il “conto” delle operazioni svolte dall’ufficio igiene e prevenzione Asl è il Direttore dell’Uoc Siesp, Enrico Giansante, nel corso di un’intervista rilasciata alla nostra emittente. La circolazione della variante del virus sarebbe dovuta agli spostamenti delle persone, ovvero ai rientri da Irlanda e Inghilterra verso la costa  abruzzese che avrebbero coinvolto anche l’area peligno-sangrina. “I casi però sono molti di meno rispetto all’area metropolitana grazie al sistema di tracciamento  sicuramente più complesso ma sono d’accordo con questo meccanismo prudenziale per non ripetere qualche errore che si è verificato la scorsa estate”- esordisce Giansante ricordando anche la trafila che si segue per intercettare la variante, ovvero dall’assenza della proteina S dal corredo genetico del Covid, alla richiesta di tipizzazione all’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Per il tracciamento legato alla variante la prevenzione sta facendo le cosiddette “capriole” per bloccare la catena di contagi, soprattutto negli ambienti che raggruppano le persone più giovani. Nessun collegamento ci sarebbe, secondo Giansante, con le positività riscontrate dopo l’inoculazione della seconda dose del vaccino anti-Covid. Nel Centro Abruzzo sono tre i sanitari sotto osservazione. Per il Direttore Siesp si tratta dei non responder, ovvero coloro che probabilmente hanno sviluppato il virus tra la prima dose e il richiamo o tra la seconda dose e il prelievo che, per produrre una risposta anticorpale alta, solitamente si fa decorso il quattordicesimo giorno dal richiamo del vaccino. “Si tratta comunque di una forma di virus molto attenuata per questo bisogna insistere con la vaccinazione”- aggiunge Giansante per illustrare la seconda fase della campagna vaccinale in atto. Per la fine del mese si spera di partire anche con le categorie fragili, fermo restando la fornitura costante delle dosi, mentre altri medici e infermieri potrebbero arrivare grazie al bando della Protezione Civile. Ai comuni la Asl ha chiesto ulteriori spazi per inoculare le dosi agli over 85 e alle categorie fragili anche se si sta pensando pure di convogliare alcuni pazienti nelle strutture territoriali più vicine. Ancora un’incognita la ripresa della campagna nelle case di riposo, legata alla fornitura di Moderna. “Non vogliamo lasciare  indietro nessuno e siamo pronti per venire incontro alle esigenze di tutti. Dosi permettendo”- conclude il Direttore Siesp.

Andrea D’Aurelio

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