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Dopo sei giorni di fiamme, L’Aquila tira un sospiro di sollievo, Ieri sera è arrivata la tanto attesa pioggia Un violento temporale, sotto forma di nubifragio e grandine, è scoppiato all’Aquila, poco dopo le 19,00 nella zona ovest della città, proprio laddove sono scoppiati gli incendi dei giorni scorsi, e i monti di Pettino e Cansatessa hanno smesso di fumare. La vie della città sono diventate dei veri e propri torrenti e numerose strade si sono allagate. I vigili del fuoco, per assurdo, impegnati nell’emergenza incendi,  sono dovuti intervenire per far fronte agli allagamenti.

Le temperature stanno dando una mano: a Pizzoli (Cermone) la minima registrata stanotte è stata di 9°, a L’Aquila 11° (dati MeteoAquilano). Nelle ore centrali del giorno assisteremo all’arrivo di nuvolosità da nord/nord-est, che tenderà a farsi compatta. Al pomeriggio potranno esserci anche delle precipitazioni, più probabili ed intense sul Gran Sasso, dove assumeranno anche carattere temporalesco: sulle zone interessate dall’incendio saranno più sparse e meno intense.

Il bilancio dei roghi, finora, è drammatico: ottocento ettari di montagna andati in fumo, un fronte complessivo di circa 4 km di lunghezza, composto da focolai isolati che hanno reso complicato un intervento omogeneo. Sul fronte delle indagini, sembra da quanto accertato da un repertatore dei carabinieri-forestali che chi ha innescato l’incendio non abbia utilizzato un innesco violento, ma piuttosto o la semplice fiamma o pezzi di carta.

Gli incendi non provocano solo danni alle montagne ma ad un contorno a cui difficilmente si pensa. Prima di tutto la paura, quella degli uomini, che si sentono minacciati dalle fiamme vedendo “andare in fumo” ciò che con sacrifici hanno costruito: case, terreni, proprietà…

Ieri sera a Cansatessa, una donna di 56 anni era scesa in strada allarmata dall’incendio che si avvicinava all’abitazione ed è strata travolta da un’auto pirata: l’urto è stato violento e la donna è rimasta gravemente ferita con diversi traumi.  Erano presenti anche i familiari. Sul luogo la polizia ha trovato pezzi della carrozzeria dell’auto ed è scattata la caccia al pirata

Poi c’è la paura degli animali; Maurizio Bergamotto,  Presidente della Sezione locale LNDC. “Ci mettiamo a disposizione dei cittadini che dovessero avere problemi con i loro animali per aiutarli a superare questo drammatico momento. Inoltre offriamo la nostra collaborazione, anche con il Nucleo di Guardie Zoofile Volontarie, alla Protezione Civile per quanto riguarda i selvatici in difficoltà e in fuga dalle zone andate a fuoco. Davanti a questi eventi è importante non agire in maniera improvvisata ma con volontari competenti e il coordinamento delle autorità preposte”

Parlare di 800 ettari bruciati equivalgono a 8 milioni di metri quadri: alberi e piante distrutte ma soprattutto animali selvatici che, attanagliati dal terrore, nella migliore delle ipotesi sono riusciti a fuggire rimanendo senza casa ma tantissimi altri saranno purtroppo morti nel tentativo di scappare da quell’inferno.

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