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SULMONA – Corso Ovidio, via Ciofano, via Corfinio, via Barbato, piazza Tresca, via Matteotti, viale Roosevelt, via De Nino, via Angeloni, via Marselli, piazza Garibaldi, Largo Faraglia, piazza Minzoni, piazza Plebiscito, via Serafini. Sono queste le quindici strade toccata, nella serata di ieri, dalla maestosa e suggestiva Processione del Venerdì Santo, che si è rinnovata grazia ai trinitari in saio rosso. Un lento procedere per le vie del centro storico cittadino, anche nei vicoli che riabbracciano il corteo dopo tre lunghi anni di stop. C’è il bimbo che guarda incuriosito dalla finestra, la signora che ha preparato la croce per l’emozione e il giovanissimo che il prossimo anno vuole portare il lampione. Un mix di emozioni ed aspirazioni che si intrecciano con la quotidianità dove la “passione” si tocca con mano nelle famiglie divise dagli affetti, dalla malattia, dalla ricerca del lavoro che manca. Strade che tanti sulmonesi non percorrono più ormai da anni, costretti alla fuga per studio o per professione. Anche loro si sono sentiti a casa grazie alla nostra diretta. L’arcisodalizio trinitario tira un respiro di sollievo per l’edizione 2023 da consegnare agli annali. “L’amore è più forte della paura. Questo è il messaggio del venerdì santo”- ha ricordato il vescovo diocesano, mons. Michele Fusco. La speranza è di trasformare le ferite del venerdì santo in feritoie. Per rinascere come comunità. Tutti insieme.

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