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SULMONA – Un atto discriminante, nella forma e nella sostanza, per la giovane coppia e per il figlio minore. Con queste motivazioni l’avvocato del foro di Sulmona, Roberta Polce, ha impugnato davanti al Prefetto dell’Aquila, Cinzia Teresa Torraco, il provvedimento del daspo urbano, emesso dalla Questura dell’Aquila, nei confronti di una giovane coppia straniera, accusata di minacce ed estorsione per la lite divampata lo scorso 8 settembre in pieno centro storico, tra piazza Annunziata e via Pantaleo, nei pressi di un’attività. I due hanno depositato ricorso entro i termini, per il tramite del legale, chiedendo la revoca del provvedimento che impone ad entrambi il divieto di accesso in ben 28 locali della città di Sulmona. Secondo l’avvocato non sussisterebbero i presupposti per l’adozione del daspo urbano dal momento che la coppia risulta pienamente integrata nel tessuto sociale della città nè sarebbe socialmente pericolosa in assenza di procedimenti specifici al riguardo. Inoltre, secondo l’avvocato, l’atto avrebbe prodotto danni e ripercussioni anche sul figlio minore della coppia visto l’allentamento della libertà di circolazione, almeno sul territorio comunale, imposto ai due giovani. Il Prefetto si esprimerà sul provvedimento della Questore mentre tocca alla Procura vagliare le imputazioni a carico dei due giovani, deferiti dalla Polizia per minacce ed estorsione.

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