banner
banner

SULMONA – “Qualcuno ci dovrebbe spiegare in che modo sono tutelati i diritti della persona in questione”. Così il Presidente dell’Anffas di Sulmona Emanuela Pasquali che interviene sul caso della revoca dell’indennità di accompagnamento ai danni di Jessica Mastrangioli, 25 enne di Sulmona, disabile. Secondo la Pasquali è “davvero un paradosso ma di fatto vengono negati i diritti fondamentali della persona con disabilità, ai sensi della convenzione Onu”. Il paradosso di cui parla la Pasquali è che “la ragazza sarebbe poco disabile per aver diritto all’indennità e poco autonoma per aver diritto ai fondi regionali per la vita indipendente che le sono stati negati lo scorso anno”. “Inoltre”- spiega Pasquali- “la nostra Jessica non dispone di un progetto individuale ai sensi dell’art. 14 della legge 328/2000 come del resto la totalità delle persone con disabilità del nostro territorio. Ricordiamo che tale progetto individuale, secondo il recente piano sociale regionale dovrebbe essere obbligatorio al fine di erogare servizi alla persona che siano individualizzati. Quindi anziché partire dalla negazione di un indennizzo economico ricordiamoci che si stanno negando dei diritti incomprimibili”- conclude. Il caso della 25 enne di Sulmona recentemente è finito in Tribunale. Nel 1998 Jessica è stata riconosciuta invalida al 100% con necessità di assistenza continua. Nonostante il suo quadro clinico sia peggiorato rispetto al passato, la Commissione Inps di Sulmona ha revocato la concessione dell’indennità di accompagnamento che era pari a 500 euro. Alla ragazza rimane solo la pensione di invalidità che ammonta a soli 290 euro. L’avvocato Catia Puglielli sostiene che la sua assistita non è assolutamente nella condizione di poter essere lasciata da sola, non essendo in grado di compiere autonomamente tutti gli atti della vita. La Puglielli, che in Tribunale difende la disabile, ha dichiarato battaglia all’Inps.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento