banner
banner

SULMONA. Tutto pronto per la sacra rappresentazione della “Madonna che scappa in piazza”, organizzata dalla confraternita di Santa Maria di Loreto. Gli ultimi preparativi in città sono stati ultimati ieri con la messa in sicurezza dell’asfalto e la chiusura della piazza, disposta dal sindaco, Gianfranco Di Piero, per snellire la pressione delle auto. Sono attese più di diecimila persone e per contenerle la prefettura dell’Aquila ha disposto un rafforzamento di controlli. Saranno venti le forze dell’ordine impegnate nella vigilanza tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, più le pattuglie collocate nei punti strategici della città. Per agevolare i collegamenti tra la stazione ferroviaria e il centro storico sono state attivate le navette, riservate ai turisti, collegate con l’orario dei treni provenienti dalla costa abruzzese. Due le corse in programma nell’arco della mattinata. In più, per l’intera giornata di oggi, il parcheggio coperto di Santa Chiara, riaperto nei giorni scorsi dopo il consolidamento dei pilastri, resterà operativo h 24 con i suoi 440 posti auto disponibili. L’onore e l’onere della corsa tocca quest’anno a Fabrizio Centracchio, Fabrizio Litigante, Davide e Valerio Cirstensiense. I quattro portatori sono stati sorteggiati nella giornata di lunedì santo. A guidarli sarà Andrea Rapone. Il programma della pasqua sulmonese prevede alle 10 la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Santa Maria della Tomba, da parte del vescovo diocesano, mons. Michele Fusco. Alle 11.30 la processione lauretana si avvierà da piazza Plebiscito per arrivare in piazza Garibaldi. Saranno i santi, Pietro e Giovanni, ad invitare la Madonna ad uscire dalla chiesa. A mezzogiorno si aprirà la porta della chiesa di San Filippo Neri dove la Madonna è stata portata in processione ieri sera. Con il suo lento ondeggiare la Madonna arriverà al centro della piazza prima di iniziare la corsa durante la quale perderà il manto nero per il verde della speranza, il fazzoletto si farà rosa e 12 colombe voleranno in cielo. Il tutto tra lo sparo dei mortaretti e l’applauso della folla. Dall’andamento della corsa dipenderà l’esito del raccolto e dell’annata. Le origini del rito sono incerte, ma dalle documentazioni custodite in archivio, le prime fotografie risalgono al 1861. La tradizione, però, potrebbe essere ben più secolare e si pensa possa risalire addirittura al medioevo.

Lascia un commento