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SULMONA – Si chiama “Mariposa”, ovvero farfalla, la scultura inaugurata nel pomeriggio nell’Aula Consiliare del comune di Introdacqua, realizzata dal volontario del servizio civile, Fabrizio Di Due. Una donna senza occhi per racchiudere l’identità di tutte le donne che subiscono violenza. Le mani posizionate sulla nuca in segno di libertà e le ginocchia non proprio distese, per simboleggiare la fatica e la determinazione. Il simbolo, come ha spiegato l’autore, diventa un augurio forte e chiaro per tutte le donne che subiscono violenza affinchè possano rinascere e volare come una farfalla. Una giornata, quella di oggi, che assume un significato particolare per il piccolo paese della Valle del Sagittario, segnato lo scorso 15 ottobre dal femminicidio di Ilaria Maiorano, uccisa ad Osimo dal marito, originario di Introdacqua. La violenza è quindi entrata nelle case, nei quartieri, nei cuori degli introdacquesi, lasciando sgomento e incredulità. Da qui il valore della celebrazione del 25 novembre. Perchè il “mostro non è sotto il letto ma al fianco” come ha ricordato il sindaco, Cristian Colasante, presente alla cerimonia unitamente all’assessore comunale al ramo, Carla Di Benedetto, anima dell’iniziativa del Comune che con riflessioni e intervalli musicali non ha ignorato la ricorrenza. “La nostra missione continua nel quotidiano. Siamo una piccola comunità e non vogliamo lasciare indietro nessuno. I nostri progetto sono volti a mantenere un paese con la mano tesa”- conclude Di Benedetto.

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