banner
banner
Exif_JPEG_420

SULMONA – È passato a maggioranza con nove voti favorevoli e sette contrari il bilancio di previsione del Comune di Sulmona, l’ultimo dell’era Casini. La data del 26-27 aprile è quindi da segnare sul calendario al pari della maratona di otto ore che ha visto i consiglieri comunali scaldare banchi e seduta della lunga assise civica. La “maratoneta” in questo caso è stata la consigliera della Lega, Roberta Salvati, che ha presentato una quarantina di emendamenti su un totale di 50 discussi e votati, uno per uno. Tra rabbia, stanchezza e adrenalina si è arrivati alla mezzanotte per il voto del documento contabile che presenta un avanzo di 14 milioni di euro. Un bilancio che- spiega l’assessore, Marina Bianco- si fonda essenzialmente su alcuni punti strategici: valorizzazione del personale di Palazzo con la sfornata delle assunzioni di fine mandato e relativa formazione, opere pubbliche, recupero crediti da altri enti, contenimento della spesa corrente, regolamenti del canone unico patrimoniale e mercatale. “Non abbiamo aumentato le tasse nemmeno di un centesimo”- precisa Bianco spiegando che non esiste un bilancio con “sentimento” poiché atto statico-fotografico. Non è dello stesso avviso la Salvati che ha già parlato di bilancio senza anima e cuore, privo di contenuti per il rilancio della città, ovvero residenzialità del centro storico, giovani, scuola, occupazione. “Il parere dei revisori ci conforta e conferma che abbiamo mantenuto tutti gli equilibri”- ribatte il vice sindaco. Una lunga seduta, scandita come di consueto da siparietti e scintille, che ha portato al via libera del piano triennale delle opere pubbliche e del piano di alienazione degli immobili. Il resto, si sa, poco appassiona gli addetti ai lavori. Dalla minoranza arriva infine più di una reprimenda sulle modalità di gestione del Consiglio Comunale ma anche sulle risposte che sono arrivate, dai crediti del Cogesa alla discarica Santa Lucia. “Non c’è rispetto per le istituzioni. Sono scappati tutti via pur di non discutere due importanti ordini del giorno”- chiosano dalle opposizioni.  Andrea D’Aurelio

 

Lascia un commento