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PRATOLA PELIGNA. Il tribunale per il riesame dell’Aquila ha annullato i decreti di sequestro preventivo da 450 mila euro per gli altri tre indagati sull’inchiesta relativa alla maxi eredità. I giudici aquilani hanno ribaltato completamente la decisione del tribunale di Sulmona, ritenendo che non ci sono gravi indizi di colpevolezza a carico dei cinque nipoti di una 90enne di Pratola Peligna, finiti sotto inchiesta con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Il Riesame ha dissequestrato la cospicua somma e tutto l’asse ereditario dell’anziana contesa. “Naturalmente occorre attendere il deposito delle motivazioni, ma l’annullamento integrale dei due decreti di sequestro emessi a carico dei miei assistiti, oggi disposto dai giudici del riesame, autorizza a ritenere che siano stati ritenuti insussistenti i presunti indizi di reità e, dunque, priva di adeguato fondamento l’ impostazione accusatoria, avallata dal gip. Si tratta di una decisione che auspichiamo possa concorrere a ristabilire la verità delle cose, rispetto alla vicenda in questione, a prescindere da prospettazioni interessate e strumentali della denunciante”- afferma Luca Tirabassi, avvocato dei tre indagati. L’accusa, è legata alla “distrazione” di 450 mila euro dal conto della donna, ancora da riscontrare nell’incidente probatorio nel corso del quale il gip, nei giorni scorsi, ha nominato un nuovo perito per esaminare l’intera documentazione. Sono quattro i fascicoli aperti dalla procura per il filone penale dell’inchiesta. La vera battaglia riguarderà l’eredità. L’inchiesta era scattata dalla denuncia vicina di casa dell’anziana

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