SULMONA – “Era il 16 Agosto 1944 e avevo 13 anni quando attraversai i cancelli di Auschwitz. Ero con mio padre Giacobbe e mia sorella Lucia. Subito separarono gli uomini dalle donne. Ci vollero tre guardie tedesche per strappare mia sorella dalle braccia di mio padreâ€. E’ questo un passo della testimonianza che Samuel Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau, ha lasciato ai giovani del Polo Umanistico “Ovidio†prima nell’incontro di ieri in Comune e poi questa mattina nell’affollatissima sala del Cinema Pacifico. “Vengo qui a raccontare la mia storia d’infanzia che è molto triste ma lo devo fare perché ho capito che ho un compito, il compito di trasmettere alle nuove generazioni che questo non succeda mai piùâ€- ha esordito Modiano ai nostri microfoni. “Io avevo la stessa età di questi ragazzi e i miei occhi hanno visto cose orrende e voglio che questa generazione non le vedaâ€- insiste Samue- tenendo a precisare che “gli uomini sono tutti uguali per questo ci deve essere rispetto e unione l’uno con l’altroâ€. Modiano è stato accompagnato dalla moglie, la signora Selma. E’ la quarta volta che Samuel torna in città ma il suo racconto ha lasciato commozione e interesse. Il sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau è stato salutato dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini, dal vice sindaco Mariella Iommi e dal Presidente del Consiglio Comunale Katia Di Marzio, ieri, a Palazzo San Francesco. Stamane ha fatto gli onori di casa al “Pacifico†l’assessore comunale Paolo Santarelli in prima fila assieme al Presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentiis. A rimarcare il profondo legame che è nato fra Modiano e il Liceo Vico sono state il Dirigente Scolastico Caterina Fantauzzi e la docente Gelanda Martorella. Commuovente l’abbraccio con Miriana Teresa Fazi, ex alunna del Liceo Classico, che Modiano ha ospitato in casa sua. “Ricordo ancora quando mi lasciò e mi disse solo due parole: mai piùâ€. Parole che risuonano anche oggi.
Andrea D’Aurelio