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L’AQUILA – E’ prescritto il contestato omicidio colposo nella casa di riposo ma le imputate dovranno risarcire la parte civile. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Appello dell’Aquila che hanno prosciolto, con sentenza di non doversi procedere, le due operatrici della struttura per anziani di Roccacasale che erano finite sotto processo per la tragica morte di Attilio Centofanti, l’anziano precipitato dalle scale con la sua carrozzina. I fatti risalgono al gennaio 2014. Alle due operatrici era stato contestato l’omicidio colposo, ovvero il fatto di non aver vigilato sull’anziano ospite della casa di riposo. Nello specifico il Pm avrebbe contestato la colpa che sarebbe consistita nell’omesso controllo dei movimenti della vittima che muovendosi con la sedia a rotelle, cui era assicurato da una cinghia, precipitò lungo una rampa di scale, morendo per emorragia, riferibile al trauma riportato dalla rovinosa caduta. L’anziano quel giorno si diresse infatti da solo nei corridoi della struttura. Arrivato sul pianerottolo e aperta una porta dotata di maniglione antipanico, non si accorse che la sua carrozzina era diretta verso la rampa di scale. A nulla valsero i soccorsi. L’anziano morì sul colpo a causa delle ferite riportate, come rilevò l’autopsia disposta dalla procura della Repubblica di Sulmona. Sotto processo erano quindi finite le due dipendenti in servizio ma l’accusa di omicidio colposo era stata sin da subito contestata dalla difesa delle due imputate, condannate in primo grado alla pena di otto mesi. In appello il reato è stato dichiarato prescritto dalla Corte. Sono attese per i prossimi giorni le motivazioni della sentenza che, in ogni caso, ha confermato le statuizioni civili a carico delle stesse imputate, condannate a risarcire in separata sede la parte civile più al pagamento delle ulteriori spese di giudizio. Una sentenza si riformata ma parzialmente.

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