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SULMONA- Si era schiantato contro il cancello di una campagna ma il decesso potrebbe essere dovuto ad una serie di negligenze ed omissioni. Ne sono convinti i familiari di Antonio Di Censo, 54 enne delle Cavate di Sulmona, che morì il 14 agosto 2019 sulla strada 479 Sannite, in un tragico incidente stradale. Per tale episodio è stata citata in giudizio la Asl davanti al giudice civile del Tribunale di Sulmona. Come racconta il quotidiano Il Centro, il 54 enne si era reso protagonista tra il 2018 e il 2029 di ben otto incidenti stradali di cui due mortali per via delle patologie di cui era affetto, ovvero un’improvvisa perdita di sensi che stava cercando di curare. Nella denuncia, predisposta dall’avvocato del foro di Sulmona, Giovanni Autiero Celidonio, vengono mossi alla Asl una serie di addebiti: omessa considerazione delle gravi patologie delle quali era affetto l’uomo, nonostante le valutazioni di ordine neurologico che lo stesso ospedale aveva diagnosticato; l’aver ritenuto risolutivo un intervento di bypass al cuore, quando non era questa la problematica; l’omissione della segnalazione alle autorità sul fatto che Di Censo non era idoneo alla guida. Lo stesso 54 enne aveva avvertito di tale disagio gli ospedali di Sulmona e L’Aquila, durante le varie degenze. Quella vigilia di ferragosto il 54 enne, che viveva nella frazione Cavate, aveva iniziato il turno di lavoro e stava procedendo con le consegne nei canali irrigui della zona del Consorzio di Bonifica quando, improvvisamente, perse il controllo del mezzo ed uscì fuori strada, schiantandosi contro un cancello di un terreno agricolo. Una carambola mortale dovuta ad un malore alla guida, come accertò l’esame autoptico, eseguito dal medico legale, Luigi Miccolis. La morte arrivò dopo otto incidenti ma la circostanza che non poteva guidare per le patologie di cui soffriva era ben nota alla Asl, almeno secondo i denuncianti che chiedono al giudice di accertare le sollevate e presunte omissioni al fine del risarcimento del danno a sei cifre.

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