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SULMONA – La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha disposto accertamenti in autotutela sulla morte di Carla Romanelli, 57enne di Sulmona, che è deceduta nella notte di pasqua nel pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata. La donna, da quanto si è appreso, era stata trasportata in ambulanza nel presidio ospedaliero cittadino intorno alle 21.30 dello scorso sabato. Presa in carico dai medici e sottoposta a tutti gli accertamenti di routine, era stata tenuta sotto osservazione poichè erano emersi alcuni valori anomali. Le sue condizioni di salute si sono improvvisamente aggravate poco dopo la mezzanotte quando la 57enne si è sentita male tanto che gli operatori sanitari hanno dovuto attivare immediatamente il protocollo d’urgenza. Le manovre di rianimazione sono andate avanti per oltre mezz’ora. Purtroppo senza alcun esito. Il cuore della donna non ha retto. La morte è avvenuta per un arresto cardiocircolatorio ma restano i dubbi dei familiari che, subito dopo aver appreso la notizia, hanno chiesto spiegazioni ai medici in servizio, non senza tensione, soprattutto sulla diagnosi effettuata e sulla filiera della gestione della paziente. La 57enne lottava con alcune problematiche di salute pregresse ma le cause del decesso saranno chiarite con l’accertamento diagnostico, chiesto in autotutela dal medico del pronto soccorso e disposto dall’azienda sanitaria. Si tratta di un’autopsia interna che, per il momento, non prevede l’intervento della magistratura, salvo denunce da parte dei familiari. La salma è stata quindi trasferita nell’obitorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove, tra oggi e domani, sarà svolto l’esame autoptico.

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L’ARTE DI MISHAN INCANTA IN CINA E NON SOLO.
SUA PER L’ENNESIMA VOLTA LA COPERTINA DELL’INTERNATIONAL POLICE ASSOCIATION

Cambia il tipo di colore utilizzato ma la sostanza resta identica se non addirittura migliorata.
Eppure stiamo parlando di un’artista che alla sola età di 23 anni ha già collezionato due premi internazionali e uno nazionale.
Parlare di miglioramento, quindi, non può che portare ad una sola considerazione e cioè quella di poter inquadrare l’arte dell’inconscio di Mishan tra quelle maggiormente apprezzabili per tecnica e promananti contenuti filosofici.
Mishan è un’artista nata e cresciuta in Abruzzo seppur di padre pugliese (San Severo, la stessa città che fu di Andrea Pazienza).
Tuttavia il suo sogno ( mai nome d’arte come quello che si porta appresso risulta essere più profetico) è quello di voler integrare il suo modo di fare arte con l’aggiunta di una filosofia, quella cinese, che da sempre ha sposato e voluto coniugare.
Attualmente, a coronamento proprio di uno dei tanti sogni tirato fuori dal cassetto, l’eclettica pittrice molinese si trova ad affondare le sue radici proprio nella terra dei mandarini e del Gengis Kan.
E’ proprio in Cina, infatti, ove attualmente la ventitreenne abruzzese vive, che l’arte di questo straordinario talento sta suscitando incredibili consensi.
L’ultimo suo lavoro e dal titolo eloquente ” La montagna”, appellativo che rievoca la sua origine plasmandola magnificamente seppur su un territorio lontano decine di migliaia di chilometri, sta portando ad un incredibile consenso in realtà quali Hangzhou, Shanghai, Janxhing, Nanchino dove l’arte mondiale trova in artisti quali Zao Wu-ki lo scenario giusto per vederli incastonati e giustamente apprezzati.
Ed è proprio ad Hangzhou che Mishan ha integrato la sua metodologia ispirandosi proprio a Zao Wu-Ki. Ma vediamo cosa ha detto Mishan in merito: “…ieri ho deciso di prendere il treno e tornare ad Hangzhou per visitare una mostra al museo di arte contemporanea dell’accademia di belle arti (中国美术学院). Non appena sono entrata mi sono completamente innamorata di quei dipinti, opere di quello che in Cina è considerato uno dei maestri assoluti dell’arte contemporanea, Zao Wu-Ki (赵无极). Artista cinese ma naturalizzato francese, si è trasferito in Francia nel 1948 grazie al suo interesse per l’arte occidentale. Ciò che mi ha colpito è stata la sua capacità di unire su una tela due tradizioni artistiche distanti: i colori ad olio e l’arte astratta europei con i tratti veloci e le sfumature della calligrafia e della pittura cinesi. Davvero una bella esperienza…”
Ma l’arte di Mishan, come è dato sapere, è apprezzata anche in Italia tanto da essere utilizzata quale immagine da copertina da svariati magazine non ultimo quello dell’International Police Association che con il dipinto appena descritto porterà nella disponibilità degli occhi (e si spera del loro animo) di 400.000 poliziotti sparsi nel mondo i vividi colori di un’artista sempre più in evidenza mondiale.