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PESCARA – La giovane età della vittima, i due amici che erano in casa, le circostanze del decesso. Si sarebbero concentrati intorno a questi elementi gli accertamenti della Procura della Repubblica di Pescara per la morte di Alessandro Cepparulo, il giovane sulmonese di 41 anni, rinvenuto cadavere lo scorso 5 ottobre a Pescara, nell’abitazione dove viveva con due amici. Il magistrato di turno presso il Tribunale di Pescara, dopo aver esaminato la relazione del medico legale che ha eseguito la ricognizione cadaverica, ha riconsegnato la salma ai familiari per la celebrazione delle esequie. Secondo la Procura non si rende necessario l’esame autoptico dal momento che sarebbero emersi sufficienti elementi in sede di ricognizione cadaverica per chiarire la causa del decesso, riconducibile ad un improvviso malore anche se l’inchiesta resta formalmente aperta per accertarne le cause. Il 41 enne si era trasferito nel capoluogo adriatico da qualche anno. Lì aveva trovato lavoro. “Un gigante buono e un pezzo di pane” lo hanno definito quanti lo conoscevano, soprattutto i suoi amici sulmonesi, ancora scossi dalla notizia. La salma sarà esposta nella Casa Funeraria Caliendo Celestial. L’ultimo saluto, nella versione del culto evangelico, sarà officiato domenica 9 ottobre alle 15.30 nella stessa struttura.

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