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INTRODACQUA – Di mestiere faceva il falegname ma nel dna e nel cuore aveva il jazz tanto da aver saputo costruire un festival che ormai è parte identitaria di una città e di un territorio. Valter Colasante, 67 anni, si è spento alle prime luci dell’alba nella sua abitazione di Introdacqua. “Piano piano”, in punta di piedi e senza fare rumore, in linea con il suo carattere. Da circa un anno era ridotto in carrozzina per via di una malattia. Oggi il suo cuore non ha retto e ha cessato di battere. Continua a battere, per lui, quello dell’intera vallata che lo ricorda con affetto viscerale. Perché con la musica è entrato nei cuori e con il festival in tutte le piazze e negli spazi di aggregazione. Era il 2006 quando gli venne in mente di mettere in piedi la kermesse che, a distanza di anni, è diventata un punto di riferimento per il territorio, d’estate ma da qualche anno anche d’inverno con l’edizione winter. Una formula vincente che mette insieme i pezzi di una comunità quasi sempre divisa e distratta. Un festival trasversale dove non esistono differenze di età e di ceto sociale. Gino Paoli, Fabrizio Bosso, Nicola Piovani. Tanti i nomi che si sono avvicendati negli anni sul palco ideato da Valter, il falegname che ha saputo scolpire un prodotto spendibile. Una “creatura” che ora ha le gambe per camminare e che presto diventerà maggiorenne. Continuerà a vivere e lo farà rivivere. Baricentro del progetto è stato il paese delle bande, Introdacqua, di cui un altro Colasante, Cristian, è sindaco. Dall’amministrazione comunale ricordano che Valter aveva ricoperto il ruolo di consigliere comunale dal 1995 al 1999. Per questo arriva anche il cordoglio istruzionale. La scorsa estate, nel Parco Fluviale A. Daolio, il sindaco della città ovidiana, Gianfranco Di Piero, gli aveva consegnato una targa di riconoscimento a nome della città che ogni estate diventa scenario mozzafiato di “Piano piano per Sulmona”, il festival nel festival. “Partecipo con sincera commozione al cordoglio per la scomparsa di Valter Colasante. Dotato di straordinario intuito e di profonda cultura musicale, si è reso artefice e promotore di un grande evento di musica, il Muntagninjazz, che ha dato lustro e prestigio alla Città di Sulmona e al nostro territorio. Persona di non comuni doti umane ha segnato positivamente la vita culturale e civile della Città. Una grande perdita per Sulmona e per il territorio”- ha scritto Di Piero. Ora si dovrà pensare e strutturare una nuova edizione senza il suo patron, con la consapevolezza che l’impronta valoriale non scompare. Sui social arrivano i primi messaggi di cordoglio. “Hai fatto cose inimmaginabili”- ha scritto Massimo Carugno. La camera ardente è stata allestita presso la Casa Funeraria Caliendo Celestial dove si svolgerà un rito di commiato. Un grande dolore da attraversare e trasformare. Piano piano.

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