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SULMONA – La società sta operando come da autorizzazioni ministeriali ricevute. Così la Snam, la multinazionale che sta realizzando la centrale di spinta a Sulmona, replica ai comitati cittadini per l’ambiente che hanno fissato un nuovo sit-in per il prossimo 8 dicembre. “In particolare – precisa Snam -, i tre gasdotti che ci raggiungono da sud entrando a Melendugno, Gela e Mazara del Vallo, da gennaio a ottobre 2023, hanno fornito insieme il 52% degli approvvigionamenti (vs 45% nel 2022, 37% nel 2021 e 20% nel 2020), volumi a cui occorre garantire – per l’appunto – adeguata capacità di trasporto. Di qui la necessità di un intervento infrastrutturale che aumenti la capacità di trasporto del gas lungo questa direttrice, in considerazione del fatto che i principali centri di consumo e i principali poli produttivi del Paese si trovano al Nord e devono pertanto essere approvvigionati in maniera continua ed efficiente. La linea adriatica, in particolare, consentirà un incremento della capacità di trasporto pari a 10 miliardi metri cubi aggiuntivi all’anno”. “Gli stessi rigassificatori – prosegue la nota -, contribuendo alla stabilità del sistema del gas e al contenimento complessivo della volatilità del suo mercato, non rappresentano affatto una minaccia per l’ambiente e, semmai, svolgono una funzione essenziale per frenare il crescente ricorso al carbone, un vettore fossile che ha emissioni doppie rispetto al gas naturale e di cui nel 2022, a livello mondiale, si è registrato un consumo record pari a 8,3 miliardi di tonnellate”.

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