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Non sono in lista per la visita in ospedale e chiamano i carabinieri. È accaduto l’altro giorno nell’ospedale civile di Sulmona. Un gruppo di persone, non essendosi registrate per accedere in reparto, hanno atteso nella portineria. Uno di loro, il “musichiere” noto alle cronache, ha avuto una discussione con l’addetto e ha chiamato in causa i carabinieri sul numero di emergenza. I militari hanno preso atto della situazione e hanno riportato la calma, senza necessità di intervento. “È inaccettabile applicare tali disposizioni”- lamenta lo chef che si era recato nel presidio ospedaliero per far visita ad un congiunto. Di tutt’altro avviso gli operatori secondo i quali gli animi si sarebbero accesi solo per i toni usati dal visitatore e i carabinieri avrebbero preso atto della corretta applicazione delle direttive interne. “La ricostruzione della Asl non corrisponde alla realtà dei fatti perché le disposizioni interne ledono la libertà individuale dei cittadini e della sanità pubblica. Nessuna direttiva interna può essere applicata in spregio dei diritti sanciti dalla costituzione”- ribatta il Musichiere. Ad attendere in portineria c’era anche una donna romana che doveva fare visita al padre al termine di un intervento chirurgico. “Non possiamo macinare chilometri con il rischio di non poter fare la visita”- conclude la donna.

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