banner
banner

“Bisogna ricorrere alla procedura di evidenza pubblica per affidare l’area celestiniana”. Lo ha messo nero su bianca la segretaria comunale, Giovanna Di Cristoforo, all’indomani della nota diffusa da parte dell’opposizione sulla gestione dell’area celestiniana. Argomento finito sul tavolo del Prefetto. A darne notizia sono i consiglieri comunali Caterina Di Rienzo, Franco Di Rocco, Antonietta La Porta, Teresa Nannarone, Maurizio Proietti e Luigi Santilli, i quali chiedono le dimissioni dell’assessore comunale, Andrea Ramunno, reo di aver incontrato in comune l’Associazione Celestiniana, l’Archeoclub, i Volontari delle frazioni, la Coop Turistica Iat e la “Fondazione per il Morrone” di cui egli- scrivono i consiglieri – “forse è ancora parte, dichiarando alla stampa “stiamo lavorando in sinergia per scegliere la soluzione migliore”. Si legge ancora nella nota: “quindi l’Assessore per scegliere la soluzione migliore” lavora in sinergia con la Fondazione di cui fa parte. Chiediamo perciò ufficialmente all’Assessore se è ancora parte della Fondazione, e in caso di risposta affermativa di dimettersi immediatamente dall’incarico assessorile. Se invece si è dimesso dalla Fondazione, gradiremmo sapere come e quando. Siamo comunque indignati della condotta in spregio alle regole adottata, sotto più profili, da membri della cd. “maggioranza” di Palazzo San Francesco. Ricordiamo su tutte l’art. 54 della Costituzione che impone a chi svolge funzioni pubbliche “il dovere di adempierle con disciplina e onore”, concetti questi ultimi sconosciuti tanto per la negligenza dimostrata nella azione amministrativa, quanto per la disinvoltura con cui si tenta di superare il confine non solo delle norme ma anche dei potenziali conflitti di interesse e delle inopportunità di tipo politico”. Da qui la chiosa: “aspettiamo una risposta certa dal Sindaco e dall’Assessore Ramunno sia sulla appartenenza di quest’ultimo alla Fondazione che sulle conseguenti doverose dimissioni, non garantendo egli l’imparzialità rispetto alla cosa pubblica né l’affidabilità per la condotta tenuta e le dichiarazioni rese alla stampa in netto contrasto con le norme vigenti”

Lascia un commento