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SULMONA – Le temperature in picchiata hanno condizionato e non poco il primo banco di prova per il popolo della notte, all’indomani del provvedimento anti chiasso varato dal sindaco della città, Gianfranco Di Piero. La sensazione, al termine del primo weekend post ordinanza, è che da un lato il freddo ha condizionato e non poco le uscite del sabato sera mentre dall’altro il fenomeno dello “sconfinamento”, ovvero del dirottamento dei più giovani nei centri limitrofi, è stato più incisivo del solito. Un’ordinanza che, secondo gli addetti ai lavori ma anche secondo diversi giovani che hanno sfidato il clima, appare inapplicabile poiché il vero banco di prova arriverà a primavera o con i primi eventi di rilievo dietro l’angolo. Va pure considerato che lo scorso weekend i controlli hanno in qualche modo concesso una sorta di tregua da rodaggio. Una pattuglia dei Carabinieri è intervenuta nello spazio esterno di un locale del centro storico dopo la segnalazione di schiamazzi sul numero unico di emergenza. Ad onor del vero i militari hanno constatato che la situazione era abbastanza tranquilla e la musica percepita all’esterno, nonostante l’orologio segnava l’una, risultava pressocchè contenuta.Intanto in settimana il Comune potrebbe fissare l’incontro col gruppo di baristi e commercianti per definire un pacchetto di deroghe, ovvero di eventi da pianificare che richiedono orari più larghi. L’obiettivo per i gestori dei locali è quello di rivedere l’ordinanza o, in subordine, pianificare una serie di deroghe durante l’anno. In una città civile, che mette in sinergia le diverse esigenze, una disciplina per il popolo della notte andava data. Tuttavia, soprattutto nella stagione invernale in corso, si fa fatica a pensare a Sulmona come centro della movida, dal momento che già qualche fiocco di neve scoraggia i grandi numeri. Secondo gli operatori il provvedimento va ripensato e ricondotto nell’alveo geografico e culturale di riferimento.

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