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SULMONA – Manca il programma dedicato nell’ospedale di Sulmona. Per un esame di Angio Tac è stata costretta a recarsi ad Isernia. Un vero e proprio viaggio della speranza quello effettuato ieri da una donna sulmonese che ha dovuto macinare chilometri pur di sottoporsi alla prestazione sanitaria di cui aveva bisogno. Nel locale nosocomio questa tipologia di esame non viene eseguita poichè il reparto non possiede il programma specifico. Agli utenti non resta altro che bussare alle porte degli ospedali più vicini. Ma la provincia dell’Aquila resta maglia nera per le liste d’attesa. La prima data utile è per dicembre 2023 mentre nel presidio del capoluogo la donna avrebbe dovuto attendere fino ad un anno. Da qui la decisione di “sconfinare” pur di accedere alla prestazione per il controllo della circolazione sanguigna nei vasi e nelle arterie del corpo. L’alternativa sarebbe stata quella di rivolgersi ai privati, pagando il costo dell’esame. Non che sia andato meglio, soprattutto per le spese del carburante. La sanità continua a restare inaccessibile agli utenti fragili e più in difficoltà. Nel bel mezzo dell’emergenza informatica, legata al blocco dei server, le criticità più note non vanno sicuramente a riposo. D’altronde, come si suol dire, i grandi problemi non vengono mai da soli.

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