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SULMONA – “Desideriamo e chiediamo alle autorità competenti che il nostro presidio ospedaliero di Sulmona venga potenziato di tutti i servizi necessari alla cura della persona umana e del personale sanitario ricordando che al centro dell’attenzione deve esserci sempre la persona umana che viene prima di ogni decisione di depotenziamento per interessi territoriali, che porterebbe gravi problemi economici e sanitari per tutto il nostro territorio peligno e sangrino”. È la “supplica” del vescovo diocesano, Michele Fusco che l’altro giorno, accompagnato dal cappellano don Vincenzo Cianfaglione, ha visitato reparti e degenti del nosocomio cittadino, benedicendo la nuova croce collocata nella cappella. La presenza del vescovo in ospedale è stata una chiara dimostrazione che la chiesa è vicina fisicamente e spiritualmente ai malati, al personale sanitario e a tutta l’azienda ospedaliera, perché l’ospedale di Sulmona accoglie pazienti non solo del circondario della Valle Peligna e dell’Alto Sangro, ma anche della Marsica, dell’Aquila, del Chietino, del Pescarese e anche da fuori Regione. “Per la città di Sulmona è un onore accogliere pazienti che hanno bisogno di cure trovando nel nostro P.O. accoglienza e ogni servizio che renda più tranquilla e serena la degenza in ospedale. Sono testimone di belle referenze fatte dalle persone ricoverate dai vari paesi del nostro Abruzzo, i quali mi dicono che il nostro ospedale è molto accogliente, che abbiamo medici di eccellenza e personale infermieristico e oss sempre disponibili e generosi nel servirli ad ogni necessità di cui hanno bisogno. Per questi motivi Grazie al Direttore Sanitario, ai medici, infermieri, oss e a quanti svolgono un servizio nel nostro ospedale, la chiesa è con voi, cammina al vostro fianco non siete soli, condivide con voi le preoccupazioni del difficile momento storico che stiamo vivendo, confidando che il futuro del nostro presidio ospedaliero possa essere un centro di eccellenza per tutta la Regione Abruzzo”- sottolinea il pastore diocesano. Un conforto spirituale in attesa degli interventi dai piani alti

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