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SULMONA – La cessazione del rapporto di lavoro, per uno di loro, è stata pubblicata sull’albo pretorio del sito istituzionale dell’azienda sanitaria e decorrerà dal prossimo 1 aprile. Poi, a maggio, toccherà ad un’altra unità ancora fino a giugno quando andranno in pensione due medici. Anche le ambulanze vanno in affanno per la carenza di personale. Non solo per le reperibilità ma anche per l’ordinaria amministrazione. Da fine mese fino al prossimo giugno quattro sanitari in servizio presso il 118 dell’ospedale di Sulmona saranno collocati a riposo per raggiunti limiti di età. Un traguardo tagliato dopo anni di onorato servizio. In termini di organico, quattro unità in meno, pesano come un macigno. Lo sanno bene i vertici dell’azienda che stanno già fronteggiando l’emergenza della reperibilità nell’ospedale di Castel Di Sangro, come anticipato nei giorni scorsi da questa testata. La Asl, dal momento che nel presidio sangrino sono rimasti in servizio solo quattro medici, aveva chiesto agli operatori di stanza a Sulmona di garantire le reperibilità per il bacino dell’Alto Sangro fino a dieci volte al mese. Vista l’impossibilità per il medico di turno in città a spostarsi autonomamente con mezzo aziendale, l’intero equipaggio del 118 è costretto a raggiungere l’ospedale di Castel Di Sangro per effettuare il trasferimento. Un via vai che avrebbe spinto gli infermieri in servizio a Sulmona a dare il due di picche ai vertici dell’azienda. L’equipaggio in dotazione all’ospedale peligno potrebbe infatti spostarsi con medico e autista per poi “caricare” il personale infermieristico di turno a Castel Di Sangro, eseguire la reperibilità e riaccompagnare l’infermiere nella sede di lavoro. Un “giro del mondo” in ambulanza dovuto non solo alla carenza di personale ma anche alla scelta dei “piani alti” di bussare alla porta del nosocomio cittadino piuttosto che alle sedi territoriali. All’emergenza reperibilità potrebbe aggiungersi l’affanno da carenza di personale per le attività ordinarie visto il pensionamento a scaglioni, da qui a giugno, di quattro medici in servizio a Sulmona. Ma su questo punto i “piani alti” dell’azienda sono abbastanza tranquilli per gestire al meglio la situazione. La speranza è che non serva un “soccorso” anche per l’ambulanza.

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