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SULMONA – Bonifica al via a Palazzo Mazara. “Dovendosi eseguire una perizia di stima in una porzione dell’edificio, interessata da danni causati da infiltrazioni di acqua, si rende necessario provvedere alla
bonifica del guano di piccioni depositato, in particolar modo in cinque stanze e altrettante rampe di scale”- hanno messo nero su bianco gli uffici comunali di Palazzo San Francesco che, con apposita determina dirigenziale, hanno incaricato la ditta Pavind di procedere con le operazioni per una spesa complessiva di circa 6 mila euro. Lo scorso settembre Palazzo Mazara era finito per l’ennesima volta in Tribunale per via del ricorso intentato dall’avvocato, Vincenzo Colaiacovo. Nello specifico erano state riscontrate delle grosse macchie che hanno determinato l’abbassamento della falda del tetto, posto in corrispondenza della zona est. Il pericolo crollo, seppur all’interno dell’immobile chiuso, appare evidente. Da qui il nuovo contenzioso con il Comune che, lo scorso 15 novembre, aveva dato il via libera al progetto di messa in sicurezza da 400 mila euro. Interventi sono previsti sul vano scala e sulle murature accessorie, al fine di superare l’inagibilità. Ma servono altri fondi. Lo storico palazzo nobiliare è stato sede fino al 9 gennaio 2017 del Centro regionale dei beni culturali e degli uffici della presidenza del consiglio di Palazzo San Francesco, che si trova di fronte. Poi incuria e abbandono hanno preso il sopravvento sulla struttura, dichiarata inagibile dopo il sisma di Amatrice, che ha colpito anche alcune zone dell’Umbria e delle Marche, facendo tornare la paura anche in Abruzzo. Tanto da spingere i dipendenti a interessare la Protezione civile per verificare la tenuta statica del palazzo, secondo loro messa a rischio da quelle crepe sorte dopo le ultime scosse in Centro Italia. I tecnici della Protezione civile decretarono all’epoca l’inagibilità del palazzo, con gli uffici che vennero trasferiti nell’ex caserma Pace. Tra infiltrazioni, guano di piccioni e abbassamento del livello del tetto, l’immobile ha rischiato seri problemi in termini di conservazione negli ultimi anni tant’è che sono numerose le battaglie legali intraprese al riguardo. Palazzo Mazara nasce dalle rovine del sisma del 1706, esattamente da un vecchio edificio del ’500. Architettura e decorazioni del complesso risalirebbero alla seconda metà del Settecento. Un documento notarile certifica l’esistenza del palazzo nel 1748 di proprietà dell’antica famiglia nobiliare sulmonese. La cultura artistica napoletana è ravvisabile in una planimetria del palazzo che illustra l’ideazione di una scalinata a 3 rampe, non più realizzata per motivi economici, mentre dopo qualche anno venne costruita la fontana, attualmente collocata su un terrazzo, dove prima c’era un giardino pensile su via Peligna.

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