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SULMONA – Duecentro metri di distanza dalla sua ex e dalle persone offese e la trasmissione degli atti ai servizi sociali per il diritto di visita della prole. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che ha parzialmente riformato il provvedimento del divieto di avvicinamento inflitto ad un 44 enne di Sulmona, accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex moglie e dei suoi familiari. All’esito dell’interrogatorio di garanzia, nel corso del quale l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, il giudice ha parzialmente accolto le istanze dell’avvocato difensore, Alessandro Margiotta, accorciando di 100 metri la distanza dai luoghi frequentati dalle persone offese. In caso di incontro occasionale la distanza da mantenere passa da 100 a 200 metri. Inoltre il Gip, a tutela del diritto di bigenitorialità della minore, ha disposto la trasmissione dell’ordinanza ai servizi sociali per approntare un calendario di incontri di concerto con la vittima dello stalking. Una modifica della misura cautelare che, come emerge dall’ordinanza, non cambia la solidità del castello accusatorio. Anzi. Recentemente il 44 enne avrebbe violato il divieto di avvicinamento, spingendosi fino all’edifico scolastico frequentato dalla figlia, rischiando l’aggravamento della misura. Dalle indagini è venuto fuori tutto il profilo dell’uomo padrone: almeno 50 messaggi al giorno all’ex moglie, continue telefonate, minacce al grido di “ti ammazzo e vi ammazzo” (in riferimento ai congiunti della donna,ndr), presentazioni sul luogo di lavoro della ex. In un’occasione sarebbe arrivato perfino a tentare l’aggressione fisica alla donna, utilizzando un martello. Tragedia evitata solo grazie all’intervento dei parenti della vittima e dei Carabinieri. Due anni di inferno, dal 2021 al 2023, che hanno costretto la vittima a modificare il proprio stile di vita. Da qui la denuncia e l’inchiesta con possibili ulteriori sviluppi.

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