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SULMONA – Dopo gli accordi raggiunti con baristi e gestori dei locali, la frattura politica in maggioranza consiliare e le misure vagliate per contrastare il degrado, residenti e attori del centro storico si stanno organizzando per addivenire alla formazione di un comitato di quartiere. Una sorta di sodalizio tra abitanti, albergatori e portatori d’interesse per lottare contro il degrado urbano e culturale, che si percepisce e si tocca con mano il sabato sera e non solo. Da piazza Salvatore Tommasi che è diventata la pietra dello scandalo ai vicoli di corso Ovidio e dell’Annunziata. Non più tavoli e confronti a compartimenti stagni. Il comitato, in corso di costituzione, ha lo scopo di tutelare la residenzialità e la vivibilità del centro, per renderlo fruire, spendibile e sicuro. Ma se ne saprà di più nelle prossime settimane quando tutto sarà messo nero su bianco. Intanto, in attesa dell’incontro tra amministratori comunali e una delegazioni di residenti, non si fermano le indagini delle forze dell’ordine, soprattutto in riferimento all’ultimo violento pestaggio di fine estate, perpetrato sotto ai portici di Corso Ovidio a danno di due ventenni del posto, che hanno riportato una prognosi superiore a venti giorni. Per l’autore dell’episodio, un giovane di etnia rom, gli investigatori stanno vagliando la misura della sorveglianza speciale, richiesta alle autorità giudiziarie preposte, dopo la ricostruzione della dinamica dell’aggressione con le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Non si configurerebbe una violazione del daspo urbano dal momento che, passate le quattro del mattino, gli esercizi pubblici erano ormai chiusi. Alla prevenzione va quindi associata la repressione soprattutto se certi fenomeni sono circoscritti ai soliti soggetti. Al di là del caso di specie il problema della movida e del disagio giovanile è innanzitutto di natura sociale. Ne sono consapevoli le forze dell’ordine e le istituzioni ma anche le agenzie educative del territorio, come le scuole, che domani si confronteranno sul fenomeno dello spaccio tra giovanissimi, altra piaga che assume contorni preoccupanti, dopo il sequestro di cinque dosi di cocaina in un bagno di un liceo. La droga che nell’immaginario collettivo veniva associata alla popolazione adulta è stata rinvenuta in un luogo dove si formano le giovani generazioni nonchè i cittadini del domani. Per questo il problema è molto più vasto e richiede un’azione sinergica per ricostruire una scala di valori. Non basta spegnere la musica alle tre, all’una e mezza o a mezzanotte.

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