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SULMONA – Si è parlato della nuova rete ospedaliera dell’Abruzzo in un momento di approfondimento all’Emiciclo organizzato dall’Agenzia Sanitaria Regionale”
“Uno strumento di programmazione importante, dopo un iter amministrativo di due anni e mezzo. Con la rete ospedaliera si completano gli atti di programmazione sanitaria adottati dal governo regionale. Un atto voluto fortemente”, ha spiegato il direttore della ASR Pierluigi Cosenza, che con il direttore del dipartimento Salute Claudio D’Amario ha illustrato i punti più significativi. “Un lavoro attento che ha permesso di superare anche dei paletti stringenti che non potevano andare per una regione come l’Abruzzo”.

Per Cosenza “è un modello esportabile anche in altre regioni che hanno una situazione geografica come l’Abruzzo con costa, collina e aree interne. Inoltre è molto importante anche per il singolo utente che come entra in ospedale sa esattamente quale percorso deve seguire”.

La nuova programmazione ospedaliera prevede, tenendo conto dei criteri di efficienza e di complementarietà di discipline in relazione ai bacini di utenza, la seguente classificazione dei presidi:
• 4 ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese);
• 4 ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto);
• 6 ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero);
• 2 presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa).
Tra le novità principali ci sono la riclassificazione del presidio di Sulmona quale Dea di primo livello con il mantenimento del punto nascita, quella dei nosocomi di Ortona, Penne e Popoli in ospedali di base sede di pronto soccorso; la classificazione dei Presidi medici h24 di Tagliacozzo, Pescina e Guardiagrele in stabilimenti ospedalieri rispettivamente degli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Chieti, in cui disporre specifici reparti specialistici; il riconoscimento al presidio di Atessa della funzione di ospedale di area disagiata.

Ora saranno le singole Asl a dover tradurre la programmazione in servizi, predisponendo i nuovi atti aziendali in un’ottica di rete, integrando i reparti e le funzioni di ciascun presidio.

Per l’assessore Nicoletta Verì “è un atto importantissimo anche perché vuol dire anche nuovi ospedali in Abruzzo. Con la rete approvata c’è la possibilità immediata di realizzare i tre presidi ospedalieri nuovi più quello di Teramo in itinere”.

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