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L’unica offerta presentata da una società di Teramo è pervenuta agli uffici di Palazzo fuori tempo massimo. Va deserta la gara triennale per lo svolgimento della Fiera dell’Assunta che rischia di saltare. La “sorpresa” è arrivata nella giornata di ieri quando, nella fase istruttoria, si è scoperto che l’unica busta arrivata agli uffici comunali era stata depositata oltre il termine perentorio di scadenza fissato nella manifestazione d’interesse. Una “svista” da parte della società che di fatto ha arrestato le procedure di valutazione e assegnazione della gestione. Tutto da rifare. Da Palazzo San Francesco si stanno attivando per valutare un affidamento diretto, rientrando nella soglia stabilita dalla legge, rimodulando di fatto la struttura della manifestazione fieristica per questa edizione. Ma la corsa contro il tempo non dà garanzie in termini di risultato. Inoltre va fatta anche una riflessione. Perchè Sulmona non è più una “piazza” appetibile? Come mai associazioni di categoria e imprenditori non hanno risposto al bando? Se lo è chiesto l’assessore comunale al commercio, Attilio D’Andrea, intenzionato anche a rivedere il regolamento, processo già avviato dalla passata amministrazione, per una migliore collocazione dei banchi. Una delle ipotesi della decadenza della fiera, che di certo non rappresenta una svolta per il turismo estivo ma sicuramente un viatico per il movimento, va probabilmente ricercata nella tipologia di prodotti offerti negli ultimi anni. I requisiti della tipicità dei prodotti e dell’artigianato sono praticamente venuti meno tant’è che, già con l’era Casini, si era rimesso mano ai criteri di premialità nel bando, privilegiando prodotti tipici e a chilometro zero, artigianato locale e eccellenze del territorio. “Valuteremo un affidamento diretto. Certo è che dobbiamo pensare non solo a salvare la Fiera ma anche come dare un valore aggiunto alla città con la manifestazione. Per cui dobbiamo interrogarci sul perchè non arrivano offerte”- commenta l’assessore D’Andrea. Si tenta il recupero in zona cesarini ma il rischio che la Fiera salti resta concreto, tenendo conto del mantra politico dell’ultimo minuto. “Va fatto bene non va fatto per forza”.

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