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SULMONA – La Corte d’Appello dell’Aquila ha fissato l’udienza per il 58 enne originario di Castel Di Sangro, residente ad Introdacqua, finito alla sbarra per aver minacciato la sua ex con un’ascia. Sul tavolo dei giudici aquilani c’è la sentenza di primo grado, emessa a giugno 2021, attraverso la quale l’uomo veniva condannato alla pena di due anni e mezzo di reclusione. Per la seconda fase giudiziaria bisognerà attendere il prossimo 29 maggio. I fatti risalgono al giugno del 2017 quando il 58 enne avrebbe minacciato la sua ex convivente di 36 anni in modo grave, al grido di “io stasera ti ammazzo”, mentre brandiva un’ascia che fu rinvenuta e sequestrata dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, guidata all’epoca dal Sostituto Commissario, Daniele L’Erario. Quella notte l’imputato avrebbe anche colpito con pugni e calci al volto la sua ex, cagionandole una lesione personale, ovvero una frattura coronale di tre denti. Con l’aggravante di aver determinato l’indebolimento permanente di un organo, quale la lussazione del dente, e di aver commesso il fatto per futili motivi. La difesa aveva provato a dimostrare gli elementi contraddittori che sarebbero emersi nel corso della fase istruttoria del processo, ovvero che la vittima quella notte avrebbe dormito con il suo ex per poi denunciare tutto il giorno successivo. Ma in primo grado il giudice pronunciò la condanna a due anni e mezzo di reclusione. La vicenda finisce ora sul tavolo dei giudici aquilani per la conferma del dispositivo o l’eventuale riforma.

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