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Ottima affermazione dei piccoli judoka sulmonesi della palestra Budokai che, accompagnati dal loro allenatore Massimo Zambelli, nella giornata di ieri hanno riportato a casa nella seconda tappa del Gran Premio Giovanissimi tenutosi presso il Palasorbo di Ladispoli, due primi posti e tre terzi posti. Il Gran Premio organizzato dal Comitato Regionale Lazio della FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), uno dei più importanti in Italia a livello giovanile, ha visto la partecipazione di oltre 700 atleti nell’intera giornata di gara. A rappresentare la Budokai scuola judo di Avezzano erano in 8, 5 dei quali della sede distaccata di Sulmona, una giovane realtà che da 6 anni, ha aperto le porte a bambini e ragazzi che vogliano avvicinarsi a questa disciplina che non è solo un’arte marziale, ma molto di più.. Lo sanno bene i responsabili della Budokai di Avezzano guidati dal M° Francesco Di Benedetto, cintura nera quinto DAN, ex atleta ma soprattutto appassionato del judo e della sua filosofia tanto da dedicarsi da oltre 30 anni all’insegnamento del JU – DO : la “strada della flessibilità”, come chiamato dal suo fondatore Jogoro Kano. Imparare a cadere per rialzarsi più sicuri e più forti, senza mai perdere di vista l’obiettivo che non è vincere una gara, ma imparare a crescere e migliorare se stessi e gli altri. E’ questo il messaggio dell’arte del judo che stanno imparando i nostri piccoli e giovani atleti i quali, di fronte alle “prese” e alle tecniche degli avversari incontrati sul tatami, hanno saputo rialzarsi e non arrendersi, tanto da riportare due primi posti sul podio, quelli di Carabia Manuel, per la categoria 48 Kg., e di Carabia Alessandro, per la categoria 37 kg. La soddisfazione per i risultati ottenuti, a partire dagli altri due primi posti riportati lo scorso anno, ha incoraggiato ancora di più i nostri judoka che da domani, come ogni martedì e venerdì, presso la palestra Body Fitness di Domenico Tarantino, riprenderanno ad allenarsi, in attesa del prossimo evento agonistico. Ma al di là di tutto, Nils, Gaetano, Giorgia, Alessandro e Manuel hanno appreso una lezione ancora più importante: inchinarsi al tatami, far cadere ed immobilizzare l’avversario per poi aiutarlo a rialzarsi e darsi la mano alla fine dell’incontro, nel rispetto del vero significato dello sport: che i risultati richiedono sacrificio, anche quello di alzarsi alle 5

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