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“Quanto accaduto il 16 ottobre scorso, giorno del passaggio del treno rievocativo la traslazione del milite ignoto 101 anni or sono da Aquileia a Roma non ha fatto fare alla nostra comunità una figura degna della propria storia”.  Lo afferma Gianni Natale di Luci su Popoli in riferimento alla mancata partecipazione del Comune al passaggio del treno alla stazione di Popoli. “La comunità Popolese che ha dato i natali al gen. Giuseppe Paolini, medaglia d’oro al valore militare nella prima guerra mondiale, che ha visto un suo parroco Monsignor Zaccaria Setta, componente della commissione nazionale per le commemorazioni della vittoria della prima guerra mondiale, la comunità insignita della medaglia d’argento al valore civile per gli accadimenti della seconda guerra mondiale, la comunità che ha dato il suo contributo alla guerra di resistenza con la partecipazione di molti suoi giovani all’esperienza della Brigata Majella, per una certa sciatteria di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni locali, non si è provveduto ad onorare nelle forme dovute il passaggio del treno storico, ha trascurato l’evento e la sua lunga e commovente marcia (come si legge sul Sito della Fondazione FS) che il treno sta compiendo a velocità moderata proprio per incontrare in ogni località l’emozione della gente comune, che saluta il simbolo del sacrificio del ns popolo in difesa della Patria e simbolo dell’unità nazionale – afferma Natale – Mentre le cittadine limitrofe, a partire da Sulmona insieme a Pratola Peligna, hanno accolto il treno con fanfare e gonfaloni, e la stessa Raiano ha partecipato attivamente con addirittura la benedizione da parte del Parroco, l’amministrazione di Popoli non ha dato un solo segno di vita, si può dire che: ha perso il treno.
Nel ringraziare e onorare lo sparuto gruppo di attenti cittadini popolesi – che si sono recati spontaneamente alla stazione di Popoli a salutare il Conduttore che si sporgeva dalla Cabina, testimoniando che Popoli c’era seppur senza istituzioni comunali, mitigando così la desertificazione del luogo – giova ricordare ai nostri amministratori, che una comunità che non onora il passato e la memoria, inesorabilmente non prepara alcun futuro”.
“Speriamo che non ci si giustifichi come sempre dicendo che non lo si sapeva”, concludono da Luci su Popoli, “perché anche al passaggio del Giro d’Italia non ci furono inviti, ma l’Assessore Dino Santoro, oggi Sindaco, fece comunque allestire castelli rosa in onore. Viene da chiedersi avviliti, ma perché accadono queste cose?

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