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Contagi e guarigioni a tre cifre ma il virus non molla la presa sul territorio peligno-sangrino assediato dall’ondata estiva in atto. Sono 121 i nuovi casi messi a referto nella giornata odierna, comprese 17 reinfezioni, così distribuiti: Sulmona 32, Raiano 18, Castel di Sangro 18, Pratola Peligna 7, Molina Aterno 6, Roccaraso 3, Prezza 3, Pettorano sul Gizio 3, Pescasseroli 3, Corfinio 3, Bugnara 3, Scanno 2, Roccacasale 2 Opi 2, Castelvecchio subequo 2, Ateleta 2, Vittorito 1, Secinaro 1, Scontrone 1, Rivisondoli 1, Pacentro 1, Introdacqua 1, Goriano Sicoli 1, Gagliano Aterno 1, Civitella Alfedena 1, Castel di Ieri 1, Barrea 1. La maglia nera la indossa Sulmona con un balzo significativo sul fronte di Raiano e sul capoluogo sangrino che si prepara al ritiro del Napoli. Nonostante il lieve calo delle rilevazioni rispetto alla giornata di ieri, quando si sono registrati 133 contagi, la curva epidemiologica tende ancora a crescere, considerando che lo scorso giovedì i casi a tre cifre erano 103, più bassi di quelli odierni. Il quadro epidemiologico resta particolarmente critico, soprattutto per le strutture sensibili del territorio che a stento reggono il ritmo, vista la cronica carenza di personale e il piano ferie. Situazione esplosiva nel reparto di medicina dell’ospedale di Sulmona dove i vertici hanno richiamato il personale fuori servizio, non avendo più risorse umane per coprire i turni di lavoro, dopo le 12 positività riscontrate nelle ultime ore tra pazienti e operatori. Il tutto per una politica aziendale che non ha rafforzato le singole unità del nosocomio. Incredibile ma vero. Se il focolaio sembra stabilizzarsi, il personale è ridotto all’osso, con ovvie conseguenze per il sistema. Complessivamente arrivano a quota 1371 gli attuali positivi sul territorio, a fronte di 176 guarigioni elaborate negli ultimi giorni ma comunicate solo in giornata. Questo vuol dire che il virus corre comunque più veloce anche se il “ritorno” dei guariti sul bollettino dà comunque un certo sollievo. Gli attualmente degenti sul territorio sono appena 5, senza contare i pazienti della medicina.

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