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RIVISONDOLI – Don Daniel riconsegna le chiavi della parrocchia di Rivisondoli. Si tratta di un atto dovuto, dopo la sospensione decisa ieri dal vescovo diocesano, Michele Fusco, che gli ha ordinato anche di non risiedere nel paese di Rivisondoli e di scegliere una casa religiosa, sul territorio nazionale, dove trascorrere un periodo di riflessione, in attesa dell’esito delle indagini. Don Daniel, per il momento, alloggerà nel centro pastorale diocesano di Sulmona. Il provvedimento ha un carattere temporaneo anche se non viene precisato la durata. Inizialmente il sacerdote aveva espresso la sua contrarietà. Poi, alla presenza di altri testimoni, ha accettato a malincuore la decisione del vescovo Fusco. Essendo stato sospeso, il prete ha potuto solo assistere alla celebrazione della messa prima di riconsegnare le chiavi e lasciare il paese. “Si tratta di un provvedimento che mira a ripristinare una cornice di serenità”- interviene Gerardo Marrocco, avvocato del sacerdote- “non è stato definito il termine temporale proprio perché cesserà quando tutto sarà chiarito. Il mio assistito ha accettato la decisione del vescovo che, a mio parere, serve per tutelare l’immagine della chiesa, di don Daniel e frenare il clima che si è creato tra i fedeli. Per questo ritengo che non sia opportuno nemmeno valutare il ricorso contro il provvedimento”. Si chiude così una vicenda che era balzata alle cronache esattamente una settimana fa quando, sulla statale 17 nel tratto pratolano, il sacerdote si era schiantato con l’auto sul guardarail per poi risultare positivo alla cocaina all’esito degli esami in ospedale. Per calmare le acque e seguire la vicenda a mente lucida il prete non solo è stato sospeso ma anche allontanato dal paese.

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