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SULMONA – Verifica sul rispetto dei protocolli e proposta di quarantena per il personale sanitario entrato in contatto con il contagiato. E’ quanto chiede la Lega Sulmona dopo la notizia battuta da Onda Tg sull’accertamento della positività del 53 enne di Castel Di Sangro ricoverato nella stanzia a pressione negativa dell’ospedale di Sulmona. “La conferma della positività del paziente ricoverato a Sulmona pone pesanti interrogativi circa la gestione dell’emergenza Covid soprattutto in merito al ruolo del nostro ospedale”- interviene la Lega- “ci chiediamo cosa possa risolvere il ricovero di un paziente in un Ospedale che non ha mai trattato malattie infettive, situato in un territorio che fortunatamente al momento ancora non registra nessun caso . Ci sfugge la ratio dell’aver addirittura richiesto il ricovero di un paziente che poteva e doveva andare all’Aquila, centro attrezzato con reparti e personale specializzato . Adesso ci chiediamo se il personale che ha trattato il paziente da Castel di Sangro fino a Sulmona abbia trattato il caso rispettando i protocolli fin dall’inizio, se aveva la giusta formazione ed esperienza in materia e se non sia il caso di porre in quarantena le persone intervenute. Aver visto quello che è successo al personale sanitario delle regioni del nord che sono diventati loro stessi veicolo di trasmissione , ci preoccupa non poco . Ci poniamo seri dubbi sulla capacità e lucidità di chi ha voluto esporre inutilmente a dei rischi il Personale sanitario ed un intero territorio e ci chiediamo quali siano le reali finalità di tutto questo. Il ruolo dell’Ospedale di Sulmona deve essere quello di ospedale no-Covid , a supporto dei centri hub-Covid, al fine di decongestionare gli ospedali hub Covid per la tutela dei pazienti infetti e del loro diritto ad essere trattati in ambiente adeguato con apparecchiature e specialisti dedicati, i pazienti non in emergenza o urgenza indifferibile sospetti o Covid vanno indirizzati ai centri di riferimento. Se al contrario dovesse essere necessario l’ospedale di Sulmona potrebbe anche recitare un altro ruolo, ma soltanto dopo aver creato percorsi e reparti adeguati con relativo incremento di personale qualificato e dotazioni tecniche anche nei reparti di supporto , il tutto proporzionato con l’incremento dei posti letto”- conclude la Lega nella nota. Il Tribunale per i diritti del Malato, per il tramite della coordinatrice Catia Puglielli, ha scritto alla Direzione generale Asl per suggerire il trasferimento del paziente in altro nosocomio. “La gestione di un paziente Covid è di stretta competenza del centro Covid, tenendo conto che le unità di anestesia e rianimazione di Sulmona supportano anche le attività di altri reparti. La vicenda in questione deve quindi servire di lezione per una migliore gestione dell’emergenza Coronavirus”- dichiara la Puglielli. Da verifiche effettuate da Onda Tg si è appreso che il reparto di rianimazione dispone ora di tutti i dispositivi di sicurezza per i medici e va ricordato che nella stanza a pressione negativa può entrare un contagiato.

Andrea D’Aurelio

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