SULMONA – Dal divieto di avvicinamento ai domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha aggravato la misura cautelare per un 44 enne, accusato di aver perseguitato la sua ex moglie, la figlia minore e l’intero alveo familiare. L’ordinanza è stata notificata poco fa dagli operatori del Commissariato Ps di Sulmona. L’aggravamento della misura si è reso necessario a seguito della documentata esclation di condotte vessatorie, da parte dell’avvocato delle persone offese, Teresa Nannarone, di cui l’uomo si è reso protagonista dallo scorso maggio fino al 27 agosto, nonostante i divieti imposti dal Tribunale. In quella occasione il Sostituto Procuratore, Edoardo Mariotti, aveva attivato il codice rosso dopo che il 44 enne si era recato nei luoghi professionali delle persone offese, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Ma c’è di più. Negli ultimi mesi avrebbe reso impraticabili i colloqui autorizzati dal Tribunale con la prole e avrebbe inoltrato decine di messaggi al giorno alla sua ex dal carattere minaccioso. “Se mi scateno succede un macello. Divento una belva e prendo l’ascia di mio nonno. Non lo so come reagisco” avrebbe scritto in alcuni passaggi fino a minacciare anche gli avvocati. Una situazione insostenibile che ha aggravato il già delicato quadro accusatorio a suo carico. Dalle indagini era venuto fuori tutto il profilo dell’uomo padrone: almeno 50 messaggi al giorno all’ex moglie, continue telefonate, minacce al grido di “ti ammazzo e vi ammazzo” (in riferimento ai congiunti della donna,ndr), presentazioni sul luogo di lavoro della ex. In un’occasione era arrivato perfino a tentare l’aggressione fisica alla donna, utilizzando un martello. Tragedia evitata solo grazie all’intervento dei parenti della vittima e dei Carabinieri. Due anni di inferno, dal 2021 al 2023, che hanno costretto la vittima a modificare il proprio stile di vita e a temere per la propria incolumità. Da qui la querela dello scorso aprile e il divieto di avvicinamento, violato con condotte persecutorie e abituali. Per il 44 enne, difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta, è scattato l’arresto nella sua “cella domestica”, vista la pericolosità sociale riconosciuta dal giudice. “In questi giorni particolari, in cui la mattanza prosegue senza sosta, il provvedimento ottenuto restituisce a una donna e alla sua famiglia un minimo di serenità. Un ringraziamento particolare alle donne e agli uomini del Commissariato di Sulmona che si sono prodigati senza sosta, su delega attenta del procuratore Mariotti, per compiere gli adempimenti di rito, ringrazio anche il GIP, a sua volta molto tempestiva nell’emettere l’ordinanza. Il contrasto alla violenza di genere è un obbligo morale a cui ognuno, al di là del ruolo, deve sentirsi chiamato, solo così riusciremo a sconfiggere questa barbarie”- dichiara l’avvocato della persona offesa, Teresa Nannarone mentre la difesa respinge ogni addebito. Le operazioni svolte dalla Polizia hanno portato al sequestro di due mannaie, una decina di coltelli più altri attrezzi agricoli nella pronta disponibilità dell’uomo. Un atto dovuto alla luce delle indicazioni pervenute in querela.