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SULMONA – La segnalazione all’autorità giudiziaria e agli organi preposti era partita dalla scuola frequentata dalla vittima. Un 32 enne residente sul territorio peligno dovrà rispondere della pesante accusa di violenza sessuale nei confronti di una sua parente di 14 anni. La vicenda è finita nei giorni scorsi sul tavolo del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che ha deciso di svolgere l’incidente probatorio per mettere le prove in cassaforte e cristallizzare le accuse a carico dell’indagato. La vicenda risale allo scorso anno quando, secondo l’imputazione, il 32 enne avrebbe tentato un approccio intimo con la congiunta minorenne. La ragazzina sarebbe stata molestata e riempita di attenzioni da parte del giovane, fino al tentativo di contatto fisico. La 14 enne si era sfogata con le docenti e con altre figure che gravitano nel suo ambiente scolastico. Per questo, visto il tenore e la delicatezza della vicenda, è stata attivata la filiera giudiziaria e istituzionale che ha portato la Procura della Repubblica di Sulmona ad aprire un’inchiesta a carico del 32 enne. L’ipotesi di reato è quella di violenza sessuale. Procura e Gip hanno quindi deciso per l’incidente probatorio al fine di archiviare la versione della persona offesa che, sentita con le garanzie di legge e in audizione protetta, avrebbe in parte già ridimensionato le accuse e le circostanze che erano emerse inizialmente. Il giudice ha designato un esperto che, entro 60 giorni, dovrà verificare l’attendibilità della teste. Un passaggio cruciale per il proseguo dell’inchiesta che al momento vede indagato il parente, difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta.

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