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SULMONA – Non solo un differimento o una semplice fumata nera. Potrebbero essere “ripudiate” le nomine del vecchio Csm. Il plenum sceglie di rifare da capo. Il Consiglio superiore ha votato a maggioranza per il ritorno in commissione di ben tre nomine da procuratore sulle quattro che erano “in palio”. Tra queste anche Sulmona. Per il momento è stata assegnata solo quella di Rovigo, per la quale si è individuato il nuovo vertice in Manuela Fasolato. Da rivedere invece le scelte per gli altri uffici inquirenti in gioco: Sulmona, Santa Maria Capua Vetere e Nola. E qui è intervenuta la richiesta di una rigorosa revisione avanzata in particolare da un consigliere, Andrea Mirenda, eletto al Csm senza il sostegno di alcuna corrente. Relatore della pratiche su Sulmona e Santa Maria, Mirenda ha innanzitutto fatto notare che, per l’ufficio peligno, sarebbero da prendere in considerazione anche i titoli di  Maurizio Maria Cerrato, che nella comparazione con Luciano D’Angelo si era visto sfavorito all’unanimità dalla quinta commissione nella precedente consiliatura. Il togato indipendente ha quindi ottenuto la maggioranza dei voti sulla propria richiesta di riesaminare la pratica, onde evitare possibili ricorsi. Insomma sulla nomina del successore di Bellelli ci sarebbe ancora da riflettere. D’Angelo o Cerrato. Una poltrona per due. Al plenum l’ultima parola.

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