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Brutta disavventura per una donna al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. Di seguito la lettera: “Non ho mai voluto infierire sulla situazione disastrosa e disarmante quasi definirei di incredulità nel viverla in cui versa la sanità in  Abruzzo…..nonostante avessi tutti i motivi per sparare a zero visto il trattamento riservato al mio compagno venuto a mancare 42 mesi orsono…..si….perché noi vedove contiamo i mesi e sgraniamo i giorni soprattutto in virtù del fatto che non siamo riusciti a dare giustizia ad una morte assurda ed inaccettabile…..oggi però posso serenamente affermare che sulmona sia forse la peggiore in assoluto…..
Ho una cardiopatia importante…due giorni di dolore epigastrico con rispondenza dietro allo sterno in mattinata visita dal medico di base senza sortire effetto….Entro ieri sera in pronto soccorso alle 21.55 portandomi dietro 3 bambini non avendo nessuno a cui affidarli ma soprattutto in virtù del fatto che vedendomi andare in ospedale il loro pensiero è tornato indietro nel tempo a quella maledetta sera del 18 novembre 2019…..mamma tu non torni come non è tornato papà…..ingresso, pre-triage, generalità e numero di telefono per emergenza….aspetti in sala di attesa…..né un medico né un cardiologo né un esame del sangue o la misurazione della pressione arteriosa…..il nulla per due ore e mezzo…..davanti a me due fratture in attesa di ingessatura ed una reazione allergica…..mezzanotte e venti i bambini dormivano in macchina le tre persone ancora in attesa….penso qui si fa l’alba chiamo un infermiere vestito di blu che mi aveva schedato e dico ditemi dove devo firmare che voglio andare via…..per sbaglio si apre la porta esce un’altra infermiera…..
E lui…..la signora vuole andar via ha i figli in macchina e sta aspettando da due ore e mezzo…..e la signora IN PRESENZA DI TESTIMONI i figli della signora non sono problemi miei chiude la porta e se ne va……tra il vociare di tutti che CONOSCENDOMI e vedendomi ancora molto sofferente mi chiedevano di aspettare ancora un po’ con pazienza sapendo anche della mia situazione (ma, chi è che non sa della mia situazione oramai…..) ho guardato quell’infermiere ed ho detto tanto domattina sapranno che sono venuta e se mi succede qualcosa dovranno dare spiegazioni…..ma che dici tra poco ci sarà il cambio turno e di te nessuno saprà che sei passata in pronto soccorso perché il foglio di accettazione non viene manco registrato…..
L’ho guardato non nego di aver mandato tutti al diavolo e sono andata via……
Ergo…..empatia professionalità dedizione comprensione buon cuore dovrebbero essere alla base di questo mestiere…..se finora ho detto che un ospedale seppur limitato a sulmona fa comodo, nonostante in quell’ospedale la mia famiglia abbia subito delle atrocità indicibili, oggi posso serenamente affermare che meglio niente piuttosto che niente…..
Sono passate quasi 12 ore mi sto convincendo che non era un problema serio altrimenti non sarei qui a scrivere.
E…..scusate lo sfogo ma se le cose non si dicono non si sanno ed il mondo pare sempre piano.
Il racconto preciso e puntuale di un’esperienza personale a dir poco sconvolgente vissuta da una paziente( con tre figli al seguito!) al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sulmona merita immediate spiegazioni ,insieme alle scuse per quanto verificatosi, da parte della della Direzione ASL.
Voglio sperare che il mio pensiero, che sono certo è unanimemente condiviso , sia immediatamente raccolto da chi di dovere per assumere le decisioni conseguenti.  Lo afferma l’ex responsabile del Dipartimento di chirurgia e terapia intensiva della ASL 1 Gianvincenzo D’Andrea

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