banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner

“A nostro avviso il Trasporto Pubblico Locale d’Abruzzo esercitato dalla TUA spa dovrebbe corrispondere ad un’azienda responsabile, finalizzata a soddisfare gli stakeholders, a ridurre l’inquinamento da traffico atmosferico e acustico, a ridurre il tasso di evasione, a far aumentare il numero dei passeggeri, calibrare orari e frequenza dei mezzi ed anche, perché no, abbattere i costi di produzione”.

Questo è quanto affermano le organizzazioni sindacali Fit in un comunicato.

“In Abruzzo invece l’attività manageriale dell’Azienda Abruzzese Regionale di Trasporti TUA spa ormai da un paio di anni a questa parte viene interpretata traguardando ogni azione solo ad una delle tre “ E ” (Efficienza, Efficacia, Economicità) che dovrebbero caratterizzare la politica di gestione di un’azienda deputata alla erogazione di un servizio di interesse generale: Economicità. Un obiettivo che da solo è utile probabilmente semplicemente ad assicurare alla dirigenza di beccarsi premi per aver abbassato alcuni costi nel bilancio.

Così si registra da tempo un progressivo taglio sulle corse e si considerano superflui i servizi collaterali a quelli del “trasporto”. Tra questi risalta, in questi ultimi mesi, l’imbarbarimento della gestione del servizio di vendita dei titoli di viaggio e di assistenza all’utenza.  Biglietterie e sale d’aspetto chiuse appena dopo le ore 13, per il solo fine di risparmiare ore di lavoro degli addetti agli sportelli come se, a quell’ora, il mondo si fermasse. E l’utenza resta inesorabilmente “al freddo ed al gelo” con la scusa, ormai ottima per qualsiasi cosa, che c’è la pandemia.

L’evasione è ai massimi livelli perché anche i servizi di controlleria sono da tempo sospesi; anche quelli con l’ovvia immancabile scusa della pandemia…  Con l’abolizione dei controlli l’azienda regionale del TPL ha ridotto minimamente i costi, ma ha soprattutto prodotto danni economici sicuramente più ingenti per i mancati introiti.  La presenza dei controllori a bordo o alle fermate, infatti, rappresenterebbe un deterrente all’evasione, poiché aumenta enormemente la percezione del rischio nel potenziale evasore ed aiuterebbe inoltre al rispetto delle norme per contrastare davvero il contagio da Covid19.

 

E poi ci sono i tagli di ben oltre 300 posti di lavoro e la diminuzione di oltre 3 milioni di euro sulla voce “costo del lavoro” in un solo anno che la dicono lunga sulle opportunità negate al territorio regionale in termini occupazionali. Opportunità di “Lavoro” del tutto cancellate o esternalizzate a tariffe ridotte rispetto alle contribuzioni regionali incassate dalla TUA che precarizzano l’occupazione e la pongono in uno stato di vero e proprio sfruttamento.

Non è questa la TUA che avevamo immaginato e fortemente voluto. Avevamo immaginato con la nascita della settima società in campo nazionale di restituire agli abruzzesi servizi e lavoro di qualità. L’assenza di una “visione” dell’attuale management sta avviando TUA invece verso il fallimento della sua missione che contrasteremo con tutte le forze”.

Lascia un commento