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SULMONA – I no green pass di Pescara tornano in piazza con un corteo silenzioso. La forma di protesta, pacifica ed itinerante, sarà posta in essere nella giornata di sabato 4 febbraio lungo il centro storico sulmonese. Niente parole ma solo un segnale da lanciare dopo il caso della giovane sulmonese rifiutata dalla guardia medica in servizio presso il locale nosocomio poichè non vaccinata contro il Covid. Una vicenda denunciata proprio da questa testata che ha attirato l’attenzione dei no green pass. L’episodio risale alla scorsa settimana. La 30 enne accusava forti dolori addominali, nausea e qualche problema alla gamba destra. Dopo alcuni tentativi sul centralino di riferimento, la madre è riuscita a parlare con il medico reperibile di continuità assistenziale per spiegarle la situazione. La risposta della guardia medica sarebbe stata laconica: “se non ha il vaccino non posso visitarla a domicilio. Venite qui voi con un tampone”. Madre e figlia in quel momento non avevano un mezzo disponibile per spostarsi. Per questo, alla fine, è stato attivato il servizio del 118 che ha trattato la giovane con le cure del caso. Il caso è finito pure all’attenzione del Tribunale per i diritti del Malato che ha provveduto a segnalarlo agli addetti ai lavori nonché ai vertici aziendali per le verifiche interne. “Una condotta, quella della guardia medica, che appare discutibile. Se è vero che in caso di sintomatologia riconducibile al Covid il medico può evitare di visitare il paziente, il riferimento al vaccino è privo di ogni logica. La giovane peraltro non poteva vaccinarsi per problemi neurologici”- avevano spiegato dal Tdm. In effetti la vaccinazione non rende highlander del contagio ma blocca l’evoluzione più grave dell’infezione. Per questo la vicenda risulta assai strana soprattutto perché si inserisce nell’alveo del post emergenza che sta man mano normalizzando la convivenza con il Covid. Il caso ha suscitato l’interesse dei no green pass che annunciano il corteo pacifico per la giornata di sabato per il centro storico. Orari e modalità sono da definire. “Sarà una protesta itinerante ma silenziosa”- fanno sapere dal gruppo- “non è un fatto di pro o contro green pass ma è una vicenda che fa riflettere sull’etica professionale nonché sull’accesso alle cure”.

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