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SULMONA – La Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo contro ignoti sul caso della giovane donna sulmonese che sarebbe stata rifiutata dalla guardia medica del locale presidio ospedaliero perchè non vaccinata contro il Covid. Dall’ultimo piano del Palazzo di Giustizia di piazza Capograssi vogliono andare fino in fondo alla vicenda, per accertare eventuali responsabilità o imperizie, soprattutto dopo lo sfogo della donna affidato alla nostra emittente e dopo la protesta simbolica posta in essere, nelle scorse settimane, dai no green pass che erano tornati alla carica. La vicenda risale allo scorso 28 gennaio quando, una donna di mezz’età, aveva contattato la guardia medica in servizio presso l’ospedale dell’Annunziata per conto della figlia 30 enne che accusava forti dolori addominali, nausea e qualche problema alla gamba destra. Dopo alcuni tentativi sul centralino di riferimento, la donna è riuscita a parlare con il medico reperibile di continuità assistenziale per spiegarle la situazione. La risposta della guardia medica sarebbe stata laconica: “se non ha il vaccino non posso visitarla a domicilio. Venite qui voi con un tampone”. Madre e figlia in quel momento non avevano un mezzo disponibile per spostarsi. Per questo, alla fine, è stato attivato il servizio del 118 che ha trattato la giovane con le cure del caso. Il caso era finito all’attenzione del Tribunale per i diritti del Malato che aveva raccolto la segnalazione. Da qui l’ulteriore sollecitazione dei no green pass che erano tornati a Sulmona con un corteo silenzioso di protesta. La Procura sta ora svolgendo le indagini preliminari. Un’inchiesta, per il momento, ancora senza indagati poichè bisogna verificare la segnalazione della giovane e gli eventuali profili di responsabilità penale dal momento che l’assistenza sanitaria, con l’intervento sul posto del 118, non sarebbe mancata. Un caso che aveva sollevato diverse reazioni dal momento che la vaccinazione non rende highlander del contagio ma blocca l’evoluzione più grave dell’infezione. Per questo la vicenda risulta assai strana soprattutto perché si inserisce nell’alveo del post emergenza che sta man mano normalizzando la convivenza con il Covid. Si svolgeranno le verifiche del caso.

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