banner
banner

SULMONA – Sopralluoghi al via nell’ospedale dell’Annunziata per aprire il cantiere della risonanza magnetica, la grande assente del nosocomio moderno e super sicuro, parcheggiata da quattro anni in magazzino perchè la stanza adibita risulta grezza. Nei giorni scorsi la ditta che si è aggiudicata l’appalto ha effettuato i primi rilievi al fine di programmare l’avvio dei lavori. Un percorso che si annuncia tutt’altro che breve anche se, secondo i vertici della Asl, il macchinario potrebbe essere pronto all’uso per il mese di settembre. Tuttavia la filiera burocratica procede a rilento. L’aggiudicazione dei lavori da 290.242. 95 euro (al netto degli oneri di sicurezza) in favore della Telecomunicazione Srl, che aveva risposto alla procedura bandita dalla Asl assieme ad altre sei ditte, risale allo scorso 3 novembre. Trascorsi più di due mesi l’azienda sanitaria, come si evince dalla deliberazioni adottate dal Direttore Generale, ha liquidato le somme spettanti alle figure professionali. Ma i lavori non partono. Ne sa qualcosa una giovane sulmonese che dovrà sottoporsi all’esame per i primi di marzo ed è stata costretta a volgere lo sguardo presso altri nosocomi. Una storia, quella della risonanza magnetica, lunga e surreale. La Asl, a settembre 2019, accorgendosi dalla stanza inadeguata, avviò l’iter per l’affidamento dei lavori. Dopo stalli e silenzi, nel 2021 si arrivò alla diffida per l’impresa incaricata che portò alla rescissione del contratto per le difformità rilevate. Da qui la più recente manifestazione d’interesse per il nuovo incarico che ha portato lo scorso 3 novembre all’aggiudicazione dei lavori. Per l’impossibilità di svolgere l’esame in loco diversi utenti, nell’ultimo periodo, si sono rivolti ai privati o hanno macinato chilometri. C’è chi è stato trasportato in ambulanza da un nosocomio all’altro, in prognosi riservata, per sottoporsi alla prestazione in via d’urgenza. Per non parlare dei pazienti più in “carne”, che avevano prenotato l’esame a Castel Di Sangro, ma sono stati costretti a cambiare strada perchè il macchinario non era in grado di sopportare un certo peso. Vicende inaccettabili e spiacevoli. Recentemente il Tribunale dei Diritti del Malato aveva chiesto alla segreteria regionale di avviare mirate verifiche per scoprire dove è allocata attualmente la risonanza, se in magazzino o altrove e se l’azienda sanitaria ha chiesto il risarcimento danni alle ditte che hanno prodotto difformità sugli appalti con il conseguente aggravi di costi e tempi. Permane l’incognita sulle tempistiche e sulla messa in funzione del macchinario dal momento che, spiegano gli operatori, servirà un’adeguata formazione per utilizzare il macchinario. La speranza è di accorciare i tempi per la tutela della pubblica salute e dell’accesso alle cure. Settembre poi verrà. Per dirla con le parole della celebre canzone.

Lascia un commento