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SULMONA – Si allontana l’ipotesi del dolo sul rogo divampato nella discarica Noce Mattei del Cogesa. Dalle analisi delle telecamere di videosorveglianza non sarebbero emersi elementi che fanno pensare ad un’azione provocata. L’incendio potrebbe quindi essere riconducibile ad un’auto combustione. Intanto i residenti continuano a dirsi preoccupati.”Siamo stati dimenticati”, è il grido di allarme del vicepresidente del comitato, Augusto Fidanza, perché dopo l’esposto alla Procura della Repubblica, il tutto è rimasto lettera morta, “ma nel frattempo i problemi si aggravano”, afferma, “la discarica viene riempita a dismisura da rifiuti indifferenziati. Parliamo di una quantità di 50mila metri cubi l’anno, la cui metà viene dall’Aquila”. I cittadini ed il comitato sono preoccupati per la loro salute. “Le falde acquifere sono inquinate”, aggiunge Fidanza, “e l’acqua, erogata con gli idranti dei vigili del fuoco, finisce sul fondo della discarica, alimentando il percolato. Inoltre è stato certificato che respiriamo ammoniaca da una sentenza del tribunale che ha condannato l’allora presidente Margiotta”. Da qui la protesta perché “ogni cosa che si fa, dal riciclo, al riuso e alla raccolta differenziata, viene vanificata per questa situazione di cui nessuno si è dimostrato all’altezza del compito”, conclude.

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