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PESCARA – Più di un milione di euro di opere d’arte trafugate ad un antiquario pescarese ma il furto è prescritto. Lo ha deciso il Tribunale di Pescara che ha emesso sentenza di non doversi procedere per un 56 enne residente a Sulmona, A.M. e per un 63 enne, M.S., entrambi finiti sotto processo a seguito della denuncia della Squadra Mobile del capoluogo adriatico. I fatti risalgono al 23 gennaio 2016. Un furto “chirurgico”, per usare le parole degli investigatori, dal momento che gli autori portarono via solo le opere pregiate. I ladri avevano manomesso sia il cancello automatico che la grata e il lucchetto d’ingresso del deposito dell’antiquario, riuscendo poi a impossessarsi di diversi oggetti, opere e quadri di valore.
Tra la merce trafugata figurano mobili antichi, cornici, orologi da tavolo, e opere di noti pittori, come Basilio Cascella, Francesco Paolo Michetti, Filippo Palizzi, Carlo Verdecchia e Tito Pellicciotti. Grazie all’intensa attività di indagine partita immediatamente dopo il compimento del furto, e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Pescara, in collaborazione con quella dell’Aquila e di Roma, e con il commissariato di Sulmona, gran parte della merce sottratta era stata individuata e recuperata su un furgone che viaggiava proprio in direzione capoluogo peligno. Peccato che l’altro giorno il Tribunale ha dichiarato la prescrizione del reato anche se nel merito, come fa notare l’avvocato difensore del sulmonese, Maria Grazia Lepore, non è emersa la prova che il 56 enne si trovasse nel deposito quella notte. Per cui, sempre secondo la difesa, non ci sarebbe concorso di reato. Furto prescritto e imputati prosciolti

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