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SULMONA – Riaperte le prestazioni sanitarie differibili, quelle da erogare entro un mese dalla prenotazione, mentre restano ancora fermi al palo gli esami ordinari. A Sulmona si fa fatica ad uscire dal “lockdown sanitario” con la fase due che stenta a decollare. Se ne sono accorti gli utenti che questa mattina si sono messi in fila al Cup, per la prenotazioni delle singole prestazioni, ma non tutti sono usciti con il sorriso sulle labbra. E’ consentito infatti prenotare l’esame urgente  e indifferibile, quello con la dicitura “breve” tenendo conto dell’indicazione del medico di base e, da oggi, anche la prestazione differibile, ovvero l’esame che deve essere erogato entro trenta giorni. Permane lo stop per le prestazioni programmate, con i calendari ancora chiusi e le attività che non ripartono. Una anomalia che aveva fatto notare già il Tribunale della sanità, per il tramite della referente task force Catia Puglielli, che aveva scritto all’azienda per la immediata riattivazione di tutti i servizi. La ripartenza si annuncia più lenta del solito. E’ forse per questo che, questa mattina, si è svolta una riunione operativa all’ospedale dell’Annunziata, alla presenza del Direttore Generale della Asl, Roberto Testa. Un summit che ha visto coinvolti un pool di tecnici con la Direzione sanitaria del nosocomio. Finita la riunione Testa, dopo il caffè di rito e il saluto ai volontari, ha tirato dritto per Pratola Peligna incontrando gli amministratori locali, senza mettersi in contatto con il sindaco di Sulmona. E’ la prova provata di una rottura o, quantomeno, di un mancato “feeling” istituzionale. Nella speranza che presto si rimetta in moto tutta la macchina sanitaria, è sempre la Puglielli a sollecitare la Asl per la riprogrammazione degli esami sospesi, con tutte le indicazioni pratiche per gli eventuali rimborsi.

Andrea D’Aurelio

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