banner
banner

PRATOLA PELIGNA – Alzi la mano chi non è mai passato davanti la chiesetta di Santa Brigida sulle quattro corsie. Il piccolo edificio di culto incrocia lo sguardo dei tanti automobilisti che ogni giorno si spostano da Sulmona a Pratola e viceversa e ieri, come vuole la tradizione, quella cappella si è riaperta al culto con la celebrazione della Santa Messa, la merenda che coinvolge tutto il quartiere e una domenica all’insegna della festa e dell’aggregazione. Guai a mancare all’appuntamento perché quando la signora Laurina chiama, Pratola risponde. E’ lei che ogni anno, l’ultima domenica di settembre, organizza la festa di Santa Brigida radunando gran parte del paese nel piazzale della chiesetta. E’ la forza delle tradizioni che salvano i piccoli centri e danno ancora linfa vitale a una comunità a rischio spopolamento. La chiesa di Santa Brigida era frequentata un tempo da adulti e bambini durante le giornate in campagna ma poi, con l’arrivo degli insediamenti industriali e la realizzazione delle infrastrutture, è finito tutto. A prodigarsi per la ristrutturazione è stato l’architetto Zimei tant’è che ieri erano presenti i parenti più stretti oltre al sindaco e vice sindaco di Pratola, Antonella Di Nino e Nunzio Tarantelli, al parroco padre Renato Frappi che ha officiato la Santa Messa e al vescovo Michele Fusco che è arrivato in bicicletta. Evviva Santa Brigida e tutte le significative tradizioni.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento