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SULMONA. Sbagliano il terreno per gli scavi sismici ma non ci fu dolo. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di R.R., 50 anni dipendente comunale (difeso dall’avvocato, Manuela Capitani del foro di Parma), A.T. 38 anni dell’Aquila (difeso dall’avvocato del foro dell’Aquila, Andrea Piermarocchi), E.C. 55 anni di Pescina, M.S. 45 anni di Pescina e G.G., romeno di 35 anni, residente a Lecce nei Marsi. I fatti risalgono al 18 febbraio 2021 quando il legale rappresentante di un’azienda di ripristino ambientale aveva trovato il lucchetto a terra e tagliato. Il cancello era aperto e all’interno vi erano due camion e più soggetti intenti a trivellare il terreno, i quali dichiaravano di aver iniziato i lavori il giorno precedente, disposti dal Comune, e finanziati dalla Protezione Civile. Da qui l’intervento dei carabinieri che identificarono diverse persone. Tutte spiegarono che si era trattato di un equivoco. Per il gip, che ha accolto la richiesta della procura, “non sussistendo il dolo, non ci sono ragionevoli previsioni di condanna”.

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