banner
banner

SULMONA – Parlano chiaro i dati della giornata di sciopero indetta dalla Fiom Cgil della Provincia dell’Aquila per i lavoratori dello stabilimento Magneti Marelli di Sulmona. Dopo otto ore di protesta l’adesione si ferma al 67% e per il sindacato si tratta di una “chiara risposta contro un’organizzazione del lavoro che non funziona”. L’azienda ha fatto ricorso agli interinali. “I lavoratori hanno detto no a questo sistema. Un clima interno volto a celare le proprie incapacità attraverso decine di contestazioni e provvedimenti mensili. Invece di capire cosa non funziona si dà immediatamente la colpa all’operaio. Poi quando l’azienda dovrà giustificare le proprie deficienze ai vertici ha già costruito il percorso per scaricare la responsabilità sugli operai”- fanno notare dalla Fiom che chiede di togliere subito i 18 turni e non aspettare settembre, “anche perché-si chiedono dal sindacato- chissà cosa accadrà a settembre?”. A riaccendere i riflettori sull’organizzazione del lavoro in seno allo stabilimento sulmonese e a inasprire nuove tensioni è stato il licenziamento del responsabile di produzione. Solidarietà ai lavoratori della Marelli arriva dal collettivo AltreMenti. “Ci schieriamo contro qualsiasi ingiustizia perpetrata da questa classe dirigente scellerata, contro ogni sopruso padronale, per la difesa del territorio e per la riscossa operaia. Solidarietà ai licenziati”- fanno sapere dal collettivo. Il Comune di Sulmona intanto è intenzionato a chiedere un incontro prima ai sindacati e poi ai vertici dell’azienda, pur consapevole di non aver voce in capitolo. “Solo un confronto perché altro non possiamo fare”- annuncia l’assessore alle politiche al lavoro Paolo Santarelli.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento