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SULMONA – I Carabinieri Forestali tornano al Canile e scoprono altre carcasse di cane sepolte. Si allarga l’inchiesta riguardante il presunto smaltimento illecito di rifiuti nel Canile Comunale di Noce Mattei. Il 24 luglio 2019, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Sulmona hanno continuato gli accertamenti nel Canile Comunale di Sulmona gestito dall’Associazione “Code Felici”. I militari, per la seconda volta, hanno dato seguito ad una disposizione della Procura della Repubblica di Sulmona in merito al presunto smaltimento illecito di rifiuti: nello specifico carcasse di cani. Con l’ausilio di un mezzo meccanico, congiuntamente al personale Veterinario della ASL di Sulmona, hanno proceduto ad effettuare degli scavi in diversi punti indicati da terze persone che hanno sporto formale querela nei confronti della presidente dell’Associazione e gestrice del Canile Rifugio. Già nella prima giornata, sono state rinvenute 7 carcasse di cane di cui su 2 si rilevava la presenza del microchip identificativo risultanti intestati al Comune di Sulmona dei quali non era stata data la comunicazione di morte, ed una di gatto. Anche l’ultima giornata di scavi ha portato alla luce 11 carcasse di cane di cui 5 con microchip identificativi. Per quanto emerso, la presidente dell’Associazione e gestrice del canile è stata deferita all’autorità giudiziaria per maltrattamento e occultamento di esemplari di cani morti, smaltimento illecito di rifiuti e discarica all’interno di un’area non autorizzata in violazione dell’art. 256 c. 2 del D.Lgs. 152/2006. Ulteriori accertamenti andranno avanti nelle prossime settimane visto che i militari, per questioni igienico-sanitarie non hanno portato a compimento l’operazione ma l’inchiesta del Canile ha davvero dell’incredibile. La Presidente dell’associazione, G.T., è stata citata a giudizio le scorse settimane dopo la chiusura delle indagini preliminari ma sul suo conto pendeva un altro processo identico presso il Tribunale di Sulmona, come scoperto da Onda Tg. A dicembre quindi potrebbe aprirsi il secondo procedimento per arrivare poi alla riunione dei due processi. Ma, come anticipato sempre da questa testata, l’inchiesta si allarga visto che la querelante, un ex volontaria del Canile, avrebbe dichiarato ai Forestali che in quell’arco temporale alcuni cani presenti all’interno del canile morivano e furono messi all’intero del congelatore dall’imputata che, dopo aver riempito lo stesso congelatore, avrebbe chiamato il suo compagno di vita (dell’ex volontaria) per effettuare uno scavo dove seppellire i cani morti. Alle operazioni avrebbero partecipato l’ex volontaria querelante, il compagno che avrebbe scavato la fossa e poi ricoperto e- sempre secondo l’accusa- la Presidente dell’associazione Code Felici che avrebbe messo i cani lì dentro. Una versione che potrebbe allargare l’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Sulmona dal momento che anche gli ex volontari- stando al racconto reso- avrebbero partecipato a quelle operazioni. Due processi e una denuncia. Perchè gli ultimi ritrovamenti fanno riferimento a un’area adiacente a quella sequestrata lo scorso 12 giugno.

Andrea D’Aurelio

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