banner
banner
Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 13 Ottobre 2020 Roma (Italia) Cronaca : Il personale sanitario dell’ospedale San Giovanni Addolorata si occupa dei numerosi tamponi che vengono effettuati al drive in e nell’ambulatorio Nella Foto : lo staff dell’ambulatorio allestito in sala Mazzoni Photo Cecilia Fabiano/LaPresse October 13 , 2020 Roma (Italy) News : The sanitary staff of the San Giovanni Addolorata hospital takes care of the numerous covid swabs that are carried out at the drive in and in the clinic In The Pic : The staff working in the Mazzoni clinic

SULMONA – C’è chi lo passerà in camera aspettando il pasto caldo e fuori la porta, chi in ospedale pensando alla casa e ai suoi cari. Ma c’è anche chi comincia, come le famiglie delle ultime tre classi in quarantena. E chi non riesce a finire perché dopo trenta o quaranta giorni, a prescindere dal decreto dei ventuno, è ancora positivo e segregato in casa. Sarà un Natale di isolamento per 1208 persone sorvegliate dalla Asl nell’area peligno-sangrina. Anche il giorno di Natale dovranno osservare la quarantena, in alcuni casi senza aver la possibilità di consumare il pasto più atteso dell’anno assieme ai cari congiunti per via dell’isolamento. Resteranno nella loro stanza. “Quest’anno è tutto così strano. Abbiamo fatto il presepe ma io personalmente non ho avuto nemmeno l’energia mentale per allestire l’albero”- si sfoga Francesca, nome di fantasia, chiusa in casa dopo un mese e mezzo in attesa del tampone negativo. Chissà se glielo porterà Babbo Natale. Se il 25 dicembre è da sempre la festa del ricongiungimento della famiglia quest’anno è tutto più complicato non solo per le restrizioni e le direttive ministeriali ma anche per il virus che separa gli affetti più stretti. “Per la prima volta passo il Natale lontana da mio padre. Io in casa con la mia famiglia. E lui in ospedale, in condizioni stazionarie, ma sempre lì sta”- racconta Giovanna. Per non parlare di quel posto a tavola vuota che a Natale si vede e si sente ancora di più. E’ il posto lasciato dai pazienti Covid che non ce l’hanno fatta. Vuoi per il quadro clinico pregresso e per gli effetti di un sistema sanitario che, almeno in alcuni casi, non è stato in grado di rispondere con tempismo alla richiesta di cure. Ma sarà un Natale in prima linea anche per i sanitari, dentro e fuori l’ospedale, che tracceranno i nuovi contagi e presteranno l’assistenza sanitaria agli utenti. A loro abbiamo consegnato un panettone perché, quantomeno, sia un Natale più dolce. La festa per l’esercito dei sorvegliati e per i tanti dimenticati, i meno fortunati a prescindere dalla pandemia, passerà in isolamento. Isolati sì ma soli no. Non si può vivere un Natale senza speranza di un domani migliore, senza la serenità nei cuori che il Covid non può cancellare. Per farvi sentire meno soli, vista la concomitanza con le celebrazioni liturgiche da trasmettere nella vigilia di Natale, abbiamo deciso di andare in onda con il tg di mezzanotte. Una mezz’ora di notizie e racconti per tenere compagnia ai nostri telespettatori anche la notte di Natale. Il sindaco della città, Annamaria Casini, interverrà per un breve messaggio di auguri. D’altronde non si entra nelle case e nei cuori delle persone dalla sera alla mattina. Per questo ci saremo anche oggi come ogni giorno, ogni sera, ogni momento unico e particolare. Per scambiarci, almeno virtualmente, gli auguri di buon Natale prima della consueta sosta con il telegiornale ma non con l’aggiornamento delle notizie che proseguirà sul nostro sito internet, almeno sul fronte dell’emergenza e sui fatti di rilievo. Buona vigilia.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento