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Il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri interviene in riferimento alla decisione del Consiglio di Stato nel giudizio di appello proposto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare, dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro la Regione Abruzzo, e nei confronti di Edison spa e la Solvay spa, per la riforma della sentenza del TAR Abruzzo Pescara:
“La decisione del Consiglio di Stato, che non ha sospeso l’efficacia della sentenza del Tar sul ‘caso’ Bussi, fissando l’udienza di merito a maggio prossimo, dimostra da un lato l’assoluta bontà delle misure e delle ragioni della Regione Abruzzo circa la necessità e l’urgenza di procedere con la bonifica del sito, dall’altro l’errata posizione dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, oltre che della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ora hanno il dovere istituzionale di chiudere una vicenda giudiziaria che sono destinati a perdere, e piuttosto a dialogare con la Regione per dare piena efficacia ed esecutività alle operazioni di risanamento. L’Abruzzo ha già atteso troppo, ora basta. Il Consiglio di Stato è stato chiaro – ha ribadito il Presidente Sospiri – ovvero non ha ravvisato i presupposti per definire il merito della vicenda nella fase cautelare ne’ tantomeno i presupposti per sospendere l’esecutività della sentenza del Tar Abruzzo. Oggi non ci sono ostacoli alla tempestiva esecuzione della sentenza di primo grado che impone di avviare immediatamente i lavori di bonifica del sito attualmente bloccati da una decisione tanto inattesa quanto incomprensibile del Ministero destinata solo ad alimentare uno scontro giudiziario tra Enti territoriali a danno dei cittadini. Il Consiglio di Stato non ha ritenuto neanche necessario od opportuno sospendere l’esecutività della sentenza del Tar perché l’attività di capping che sta realizzando nella fase iniziale la Edison non é in grado di ostacolare il progetto della società concorrente aggiudicataria della gara da 50 milioni di euro attivata dallo stesso Ministero per la bonifica del mega sito dei veleni. Dunque, fugati dubbi, perplessità, soddisfatte tutte le possibili obiezioni, ora il Ministero ha il dovere di procedere convocando la Regione Abruzzo e le parti sociali coinvolte, aprendo un confronto istituzionale e fissando un cronoprogramma di interventi, perché la vergogna di Bussi, la più grande discarica d’Europa, va cancellata”.

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